Delitto Serena Mollicone: nel telefonino dell’ex maresciallo indagato c’erano immagini di Yara Gambirasio
C’è un risvolto inquientate nella vicenda dell’omicidio di Serena Mollicone, la 18enne assassinata all’interno della caserma di Arce (Frosinone) l’1 giugno del 2001. Per il delitto è finito sotto inchiesta l’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola. L’uomo è accusato di aver assassinato la giovane in quanto quest’ultima pare volesse denunciare un giro di droga. Allora la Mollicone era molto amica del figlio del militare. Ma in queste ore sono arrivate rivelazioni a dir poco scioccanti.
Il vicebrigadiere Luigi Giobbe, nell’Aula dove si sta tenendo il processo, ha dichiarato che all’interno del telefonino di Mottola vi erano immagini pedopornografiche e anche alcune che ritraevano Yara Gambirasio, la 13enne uccisa a Brembate di Sopra (Bergamo) a novembre 2010 e trovata cadavere il 26 febbraio 2011. Per quest’ultimo delitto, come si sa, è indagato Massimo Bossetti. Il fatto che all’interno del telefonino di Mottola siano state trovate immagini di Yara non comporta assolutamente nessuna imputazione di carattere penale per l’ex maresciallo.
L’altra inchiesta
Mottola è comunque indagato per pedopornografia dalla Procura di Napoli in una inchiesta indipendente da quella del delitto, in quanto residente in Campania. Tale accusa viene mossa proprio perchè all’interno del suo dispositivo elettronico sono state trovate immagini pedopornografiche. Nel dispositivo sarebbero state trovate circa 30.000 immagini.
Di queste, è bene precisare, soltanto 10 sarebbero di interesse investigativo. Tornando al delitto di Serena Mollicone, l’uomo, secondo l’accusa, avrebbe portato il corpo della 18enne in un bosco. Il cadavere venne trovato con in testa un sacchetto di plastica e i piedi legati. Per aver preso parte al piano del delitto sono indagati anche la moglie dell’ex maresciallo e suo figlio.
Sul caso comunque continuano le indagini degli investigatori. La vicenda di Serena Mollicone ha tenuto con il fiato sospeso tutta Italia: ci sono stati anni di depistaggi e indagini, che oggi hanno portato a scoprire il presunto colpevole finito sotto processo. I magistrati continuano ad indagare per avere ulteriori dettagli sul delitto.