Sapete perché negli altri Paesi il bidet non esiste? La risposta è sorprendente
Il bidet viene da molti considerato un amico quotidiano della toilette personale, specialmente dalle donne che vi ricorrono in particolar modo secondo precise cadenze mensili. Eppure nonostante possa sembrarci così utile per numerosi motivi – dal lavarsi le zone intime dopo essere andati in bagno, al semplice sciacquarsi i piedi – all’estero il bidet non esiste. Questo sanitario è infatti un elemento peculiare in via quasi esclusiva dei bagni del nostro paese, benché possa sembrare alquanto paradossale.
Ciò non vale per tutte le altre nazioni ovviamente, ma nella maggior parte degli altri Paesi, questo supporto igienico semplicemente manca. E quando viene fatto presente agli autoctoni di cosa si tratti, si può addirittura riuscire a strappare loro una risata. Ma perché siamo rimasti in pochi a farne utilizzo, ed addirittura in Francia (nazione che gli diede i natali) è letteralmente estinto? Cosa ha potuto contribuire alla sua progressiva ed inesorabile caduta in disuso?
La risposta a simili quesiti non è per niente scontata: devono infatti essere tenute in considerazione moltissime variabili della natura più disparata. In primo luogo è necessario operare una breve analisi dal punto di vista storico per ripercorrere la nascita e l’evoluzione di questo supporto igienico del quale tanto gli uomini quanto le donne italiane fanno molta fatica a rinunciare. Non sono infatti rari i casi in cui i nostri connazionali in soggiorno all’estero manifestano un aperto disagio per la mancanza del bidet nei bagni delle proprie abitazioni o camere d’albergo. Quali sono quindi le cause che hanno portato all’estinzione del bidet in molti paesi?
Occorre stabilire preliminarmente che non esiste una risposta univoca, ma una serie di concause: anzitutto il bidet, inventato tra il XVII e l’XVIII secolo, ebbe scarsissimo successo a Versailles, cosa che comportò immediatamente la sua quasi totale stroncatura. Perché quasi? Perché quei bidet vennero installati nelle case d’appuntamenti francesi, dove le prostitute li usavano per lavarsi dopo avere svolto il proprio mestiere. La parte più nobile della società francese decise quindi di snobbare completamente il bidet, simbolo del degrado e della parte meno abbiente della comunità.
Ebbene da qui nacque l’associazione del bidet al lavoro di meretrice per i cugini d’oltralpe. In Italia viceversa la Regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo-Lorena ne pretese la presenza nel suo bagno personale, e da lì l’uso si diffuse a tutta la corte, quindi all’intero Paese. Un perfetto esempio di come le mode dettate “dall’alto” possano influire sulle abitudini sociali di un intero popolo, ed addirittura sulla sua igiene personale. La decisione della Regina di Napoli può dunque ritenersi il fattore determinante per la presenza ormai imprescindibile del bidet nei bagni delle nostre case.
La storia del bidet può dunque essere considerata uno dei primi esempi di come le scelte e le abitudini delle élites di una determinata società possano incidere significativamente sugli stili di vita di tutta una nazione. Se a Versailles questo sanitario è stato degradato e ritenuto piuttosto volgare, a Napoli al contrario è diventato uno strumento imprescindibile per l’igiene personale dell’alta borghesia. L’egemonia economica e culturale della parte più ricca della società è, in definitiva, riscontrabile anche negli ambiti più intimi di ciascuno di noi.