“Trovate sul cellulare”. Serena Mollicone, la scoperta sul maresciallo indagato per omicidio
Sono passati quasi ventuno anni da quel giorno di giugno del 2001 quando il corpo senza vita di Serena Mollicone, 18enne di Arce, venne ritrovato nel bosco dal fidanzato.
Negli ultimi tempi nuovi dettagli emersi hanno permesso di ricostruire quello che sarebbe successo dentro la caserma dei carabinieri dove, secondo un testimone, poi trovato morto, la ragazza fu vista entrare e non uscì più. Già durante la scorsa udienza che si è svolta venerdì 28 gennaio è emerso un dettaglio importante.
Nel corso del processo che vede il maresciallo dei carabinieri ed ex comandante della caserma di Arce Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e il maresciallo Vincenzo Quatrale imputati per concorso in omicidio, secondo quanto ricostruito dal reparto di investigazioni scientifiche dell’Arma, meglio noto come Ris, i frammenti di legno trovati sul nastro che avvolgeva il corpo di Serena sono compatibili con la porta della caserma.00:00/00:00
Il maresciallo Casamassima e Scatamacchia, con il luogotenente Della Guardia, avevano spiegato che su 139 tracce isolate 28 sono ritenute per forma e composizione “chimicamente indistinguibile con il materiale che costituisce la porta”. Ora su Franco Mottola pende un’altra pesante accusa. Come riporta il quotidiano Ciociaria Oggi, è saltato fuori un dettaglio non attinente al procedimento ma assolutamente inatteso.
L’ex maresciallo Franco Mottola è stato infatti accusato di pedopornografia dal testimone, il vicebrigadiere Luigi Giobbe, chiamato a deporre in merito ad alcuni file rinvenuti nel cellulare del carabiniere: una decina di doto di natura sessuale, 8 delle quali dal contenuto pedopornografico. Per questo motivo la procura di Napoli ha aperto un’indagine per pedopornografia.