“Mi sento male”. Mauro si accascia e muore davanti alla moglie: 42 anni, i medici sono arrivati troppi tardi
Un malore in casa, forse un infarto, davanti agli occhi della moglie: per Mauro Oddo, 42 anni, non c’è stato nulla da fare. Se n’è andato all’improvviso lasciando un profondo vuoto nel cuore di tutti quelli che lo conoscevano. Amante della musica e voce di una cover band dei Negramaro, è morto nella tarda serata di mercoledì 16 febbraio senza che i medici immediatamente arrivati sul posto riuscissero a fare qualcosa per evitare l’irreparabile. Moltissimi i messaggi di cordoglio, a testimonianza di quanto l’uomo fosse apprezzato e stimato.
Lo piangono la moglie, i figli, una sorella, i genitori, gli i parenti e un numero infinito di amici e di persone che gli volevano bene. Fra queste c’è stata quella con Marco Vyse, cantautore padovano dei Vinyle. “Io cantavo Piero Pelù e Litfiba, Mauro Oddo Negramaro e tra il 2013 e il 2015 abbiamo condiviso il progetto “La notte dei tributi” cantando assieme in concerti ed eventi. Ci frequentavamo molto in quel periodo, Mauro era cresciuto e aveva ottenuto risultati importanti”.
Mauro Oddo non era solo passione per la musica, era anche amante dello sport e del calcio in particolare: sempre i media territoriali spiegano che il 42enne era accompagnatore del Calcio Spinea junior. In quella squadra giocava uno dei suoi figli, di cui seguiva tutte le partite. La Fc Spinea, che sta attendendo l’autorizzazione della federazione per osservare un minuto di silenzio sabato prima della partita dei giovanissimi, ha voluto intanto scrivere un ricordo.00:00/00:00
La vicinanza alla famiglia di Mauro Oddo è stata espressa anche dal presidente Fc Spinea, Leonardo Cossu. “Ci sono delle persone che non dovrebbero mai volare in cielo, perché sono tanto buone e oneste. Una di queste era Mauro Oddo. Siamo davvero dispiaciuti per la triste circostanza, ci stringiamo tutti attorno alla moglie, ai figli, e partecipiamo al loro pianto”.
I funerali di Mauro Oddo saranno celebrati lunedì alle 15 nella chiesa di Santa Bertilla a Spinea. Nell’epigrafe la famiglia ha chiesto: “Non fiori, ma offerte all’Associazione Famiglie e Abilità”. L’ultimo dono di una vita spesa per gli altri.