Afghanistan, bimbo di 9 anni cade in un pozzo: corsa contro il tempo per salvarlo
Dopo la morte del piccolo Ryan in Marocco, un altro bambino è precipitato in un pozzo profondo diverse decine di metri in Afghanistan. Questa volta il piccolo ha 9 anni e si chiama Haidar. Il bambino, secondo quanto si apprende da fonti della stampa internazionale, sarebbe caduto in un pozzo nel villaggio di Shokak due giorni fa. Sin da subito c’è stata un grande mobilitazione: i soccorritori sono arrivati tempestivamente. Si sta facendo di tutto per estrarlo fuori.
Il padre del bambino qualche ora fa sarebbe riuscito anche a parlare con il figlioletto. “Stai bene figlio mio? Parlami e non piangere, stiamo lavorando per tirarti fuori” – così avrebbe detto il padre al bambino. “Va bene, continuerò a parlare” – questa è stata poi la risposta del piccolo. I soccorritori hanno anche calato una telecamera nel pozzo per verificare le condizioni del bimbo, e fino a qualche ora pare che quest’ultimo si muovesse. Ma adesso dal pozzo non arriverebbe più nessuna parola.
Bimbo a 10 metri di profondità
Il bambino si troverebbe a circa 10 metri di profondità. Il pozzo è profondo 25 metri. Shokak è un villaggio che si trova nella provincia di Zabul; anche il governo afghano, attualmente guidato dai talebani, sta seguendo la vicenda con apprensione. Le autorità fanno sapere di aver inviato tutto il necessario per soccorrere il bimbo.
In questi due giorni di soccorsi, numerosi sono stati gli appelli alla popolazione locale da parte delle autorità e degli stessi abitanti del villaggio, che hanno invitato chiunque volesse a dare una mano per cercare di estrarre il bambino da quella trappola, che potrebbe essere mortale. In tutto il mondo sono ancora impresse le immagini del piccolo Ryan, deceduto qualche settimana fa in Marocco appunto dopo essere caduto in un pozzo.
Queste vicende in Italia riportano alla mente la vicenda del piccolo Alfredino Rampi, il bimbo di 6 anni caduto in un pozzo artesiano e morto a Vermicino nel 1981. Quel fatto di cronaca destò apprensione in tutta Italia e le televisioni fecero dirette continue: il piccolo venne poi estratto già morto. I soccorritori di Haidar, proprio come nel caso di Alfredino e di Ryan, stanno scavando dei tunnel in diagonale in modo da poterlo raggiungere.