“Ecco gli aumenti pesantissimi”. Caro bollette, le cifre salate rispetto allo scorso anno
Arrivano le prime bollette dopo gli aumenti anticipati dallo stato. Le reazioni degli utenti sono tragiche. Come abbiamo già spiegato, il costo dell’energia è praticamente raddoppiato. E così anche le bollette bimestrali hanno subito un aumento considerevole. Alcuni dicono che addirittura, i conti sono più che raddoppiati, rispetto alle stesse bollette dello scorso anno. “Il caro energia sta diventando drammatico per le famiglie e le imprese italiane con aumenti mai registrati negli ultimi anni. Se consideriamo i dati relativi agli aggiornamenti dei prezzi di riferimento dell’Arera, le famiglie stanno ricevendo una bolletta doppia rispetto allo scorso anno”, ha dichiarato Marco Vignola, responsabile Energia di consumatori.it.
E ancora: “La luce – ha spiegato – per la famiglia tipo nel mercato di tutela, nel primo trimestre 2022 è aumentata del 55% rispetto al quarto trimestre 2021, ma addirittura del 129,5% rispetto ad un anno fa, al primo trimestre 2021, mentre il gas è salito, rispettivamente, del 41,8% e del 94,3%. Insomma – sottolinea il responsabile di consumatori.it – le bollette in un anno sono più che raddoppiate per la luce, 2,3 volte e quasi raddoppiate per il gas, 1,94 volte.
Bollette raddoppiate in un anno
Ovviamente la spesa finale è determinata dai volumi di consumo, ma di certo si tratta di aumenti che superano per il consumatore domestico tipo i 1000 euro all’anno”. Per il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, “il caro energia senza precedenti è insostenibile per il settore del terziario, già allo stremo per la pandemia”.
E ancora Sangalli sul caro bollette: “Chiediamo al governo maggiori sostegni per le imprese più colpite dalla crisi, riducendo, nello stesso tempo, l’Iva su bolletta elettrica e carburanti. Serve, inoltre, un deciso cambio di passo nella politica energetica con misure strutturali per ridurre la dipendenza dalle forniture estere”.
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Servono interventi sulla fiscalità energetica a favore delle imprese del terziario di mercato, come la riduzione dal 22% al 10% dell’aliquota Iva sulle bollette elettriche – allineandola così a quella già prevista per gli altri settori produttivi e per le famiglie – e del peso di accise ed Iva sui carburanti.