“Io non sarò mai questo”. Sanremo 2022, Sabrina Ferilli spiazza anche Amadeus: “Ho deciso così”
Sanremo 2022 è storia. Con la vittoria, meritatissima, di Blanco e Mahmood con “Brividi” anche questa straordinaria edizione del Festival condotto ancora una volta da Amadeus è andata in archivio. Un’edizione straordinaria per gli ascolti, che hanno veleggiato sopra il 60% di share di media, e per molti altri aspetti. A cominciare da un fatto che è stato giustamente sottolineato anche dal conduttore di Rai Radio2 Gino Castaldo: “Grazie ad Amadeus per aver rimesso la musica al centro del Festival di Sanremo”.
C’è stata poi la novità del FantaSanremo, con i cantanti sollecitati a dare sfogo alla loro creatività per aggiudicarsi punti sul palco dell’Ariston. E poi ci sono state loro, le muse che hanno accompagnato Ama nel corso delle cinque serate. A cominciare dall’attrice di Maria Chiara Giannetta. Poi Lorena Cesarini, italo-senegalese e romana de Roma. L’elegante e raffinata Drusilla Foer e le amatissime Ornella Muti e Sabrina Ferilli. Proprio sul monologo di quest’ultima, soprattutto confrontato a quello di Lorena Cesarini, è sorta una polemica.
Da attrice di teatro, conduttrice, showgirl a tutto tondo Sabrina Ferilli è riuscita a conquistare il palco pur con una ‘trovata’. Invece di occupare da sola la scena ha subito rivelato: “Non ho un monologo…” e ha invitato Amadeus a restare con lei davanti al pubblico. Poi, rompendo una sorta di copione non scritto in cui si parla solo ed esclusivamente di grandi problematiche sociali o tragedie di carattere nazionale e internazionale, Sabrina ha preferito fare altro.00:00/00:00
“Troppi temi sono importanti” aveva anticipato Sabrina Ferilli alla vigilia. E così eccola al Festival di Sanremo 2022 ammettere candidamente: “Avrei potuto parlare di donne, che lavorano, tengono i figli e fanno un sacco di altre cose. Però ho detto: di figli non ne ho ed ho il marito benestante, che parlo di che?”. “Allora ho detto: parliamo di uomini, che sono ai vertici dappertutto, ma anche qui ho abbandonato…”, ha detto ancora Sabrina. Che alla fine ha domandato, retoricamente: “Ma perché devo associare la mia presenza qui ad un problema?”. Già, perché?
“Sono io il mio monologo – le parole di Sabrina Ferilli – La mia storia, le mie scelte, la mia professione, la tenacia con cui mi sono presa quello che mi dovevo prendere sono le cose migliori che mi possano accompagnare su questo palco e che possano accompagnare ogni donna, ovunque: la nostra storia. Se io ho scelto questa strada non è che non sappia cosa succede, quante cose sono da cambiare, quante da aggiustare, non è che sono una di quegli stolti come nel film “Don’t look up” che mentre la cometa va dritta verso la terra, si gira dall’altra parte e va su Telegram a vedere cosa succede. Ecco, no. Io non sarò mai questo”.
“È che semplicemente – ha continuato Sabrina Ferilli – ho scelto questa strada della leggerezza perché, come diceva Calvino, in tempi così pesanti, bisogna saper planare sulle cose con un cuore senza macigni e perché la leggerezza non è superficialità”. Bene, e Lorena Cesarini che c’entra? Lo ha spiegato Mauro Sottura sull’Huffington Post. La modella e attrice si è presentata a Sanremo con un monologo sul razzismo: “E ora, a 34 anni, scopro che non è vero che sono un’italiana come tante, che resto una nera” ricordando gli insulti ricevuti non appena è stata data la notizia della sua partecipazione.
Solo che pochi giorni prima aveva affermato: “Gli attacchi sui social? E vabbè, parlare di odio razziale per un paio di post mi sembra una montatura. […] La mia italianità viene prima del colore della pelle, non sono mai stata vittima di razzismo”. E allora? Il discorso sul razzismo? Montatura o no? Ah, la coerenza, questa sconosciuta…