“Lei al posto di Draghi”. Sorpresa dai palazzi della politica: nuove mosse per Quirinale e governo

Governo, la notizia su Elisabetta Belloni premier. Un articolo diffuso su Repubblica a firma del giornalista Tommaso Ciriaco con il titolo “La trattativa che può aprire la via del Quirinale a Draghi” accenderebbe i riflettori sul nome della direttrice del Dis ed ex segretario generale della Farnesina, che al momento sta riscuotendo molti apprezzamenti bipartisan.

Da quanto si apprende dalla testata giornalista il nome giusto potrebbe essere proprio il suo: “Sarebbe la prima donna alla guida di Palazzo Chigi, ma anche il primo capo dell’intelligence a guidare un governo nell’era repubblicana. Sarebbe, perché per diventarlo non servirebbe soltanto l’eventuale via libera delle forze dell’attuale maggioranza, ma anche un patto sull’elezione di Mario Draghi al Quirinale”.

Governo Mario Draghi trattativa Elisabetta Belloni premier

Risale al 12 maggio 2021 la nomina da parte del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi come direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, in sostituzione del generale di divisione Gennaro Vecchione. Elisabetta Belloni rappresenta la prima donna alla guida della struttura della Farnesina e capo dell’agenzia di coordinamento dei servizi segreti.

Governo Mario Draghi trattativa Elisabetta Belloni premier

Consensi “trasversali” per l’attuale direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza con alle spalle anche la facoltosa esperienza nel ruolo di segretario generale della Farnesina, così come la direzione dell’unità di crisi del ministero. Elisabetta Belloni inoltre ha guidato anche il gabinetto dell’allora responsabile degli Esteri Paolo Gentiloni.

Governo Mario Draghi trattativa Elisabetta Belloni premier
Governo Mario Draghi trattativa Elisabetta Belloni premier

Si legge ancora su Repubblica: “Proprio la recente ascesa ai vertici dei Servizi rappresenta però, a sondare le forze politiche, il principale ostacolo, in particolare rispetto all’opportunità di un passaggio diretto dalla guida dell’intelligence a quella del governo. La precondizione, in ogni caso, è che Draghi venga votato per il Quirinale: un esito quantomeno non scontato”.

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