“Sappiamo chi l’ha uccisa”. Svolta nel giallo della vip 22enne: la scoperta choc della polizia
Morte di Gabby Petito, la svolta. Prima la scomparsa, nel bel mezzo del viaggio attraverso gli Stati Uniti, poi il ritrovamento del cadavere della 22enne. Un viaggio di coppia documentato anche sui profili social dove Gabby e il fidanzato apparivano felici e innamorati, poi divenuto un drammatico capitolo di cronaca nera. Del fidanzato di Gabby, Brian Laundrie nessuna traccia fin quando anche i suoi resti furono trovati a ottobre nella Riserva Carlton, a North Port, in Florida.
Brian Laundrie, il fidanzato della 22enne Gabby Petito, scomparsa a settembre durante un viaggio attraverso gli Stati Uniti e successivamente ritrovata morta, aveva ammesso di averla uccisa. Lo ha reso noto l’Fbi, secondo cui Laundrie – che si è suicidato – ha confessato l’omicidio in un block notes trovato accanto al suo corpo in una riserva naturale della Florida.
“Una revisione del block notes ha rivelato dichiarazioni scritte di Laundrie che rivendicavano la responsabilità della morte della signora Petito”, hanno affermato i federali. Poco prima che l’Fbi condividesse le nuove prove, la famiglia della giovane ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato che “non c’è dubbio” che “Brian Laundrie ha ucciso Gabby”.00:00/00:00
Della 22enne Gabby Petito era stata denunciata la scomparsa l’11 settembre mentre la ragazza si trovava in vacanza con il fidanzato. Il 19 settembre i resti della giovane erano stati trovati nel Grand Teton National Park, nel Wyoming. L’autopsia aveva rivelato che la giovane era morta per strangolamento. Laundrie era prima rientrato nella sua casa in Florida poi aveva fatto perdere le sue tracce.
Dopo imponenti operazioni di ricerca, i suoi resti sono stati trovati a ottobre nella Riserva Carlton, a North Port, in Florida. Laundrie era considerato l’unica persona interessato nel caso relativo all’uccisione di Petito, ma le indagini sono tuttora in corso.