“Scuole chiuse fino al 31 gennaio”. Covid, decisione della regione dopo il boom di casi
Mercoledì 5 gennaio il Consiglio dei Ministri ha varato nuove misure anti-Covid. Obbligo vaccinale per over 50, sia lavoratori che non, e Green Pass base per accedere in luoghi pubblici e negozi, queste alcune delle norme adottate. Oltre alle discussioni sui nuovi equilibri instauratisi tra i partiti e il premier Mario Draghi, soprattutto in vista delle Quirinarie, ci sono state reazioni diverse a queste decisioni.
In particolare il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha affermato durante una diretta Facebook: “In questa condizione io credo che sia irresponsabile aprire le scuole il 10 gennaio. Per quello che ci riguarda credo che non apriremo le scuole medie ed elementari”. Come riporta AdKronos in Campania oggi venerdì 7 gennaio sono 9739 i nuovi contagi da coronavirus. 19 i decessi e 70 i pazienti Covid ricoverati nei reparti di terapia intensiva (3 in meno rispetto a ieri) con 929 pazienti Covid ricoverati in reparti di degenza.
“In queste ore – dice il governatore della Campania Vincenzo De Luca – stanno lavorando le nostre strutture sanitarie, credo che ci sarà a breve un’unità di crisi, che credo prenderà atto di questa situazione in maniera responsabile. Quindi credo che andremo alla proroga dell’apertura dell’anno scolastico in Campania a fine gennaio per scuole medie ed elementari. Per il resto vedremo di seguire con attenzione la situazione del contagio, cercando di fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per garantire ai docenti, ai presidi, alle famiglie il massimo possibile di assistenza sanitaria e di prevenzione per evitare situazioni pesanti e gravi”.
“Riapertura delle scuole? Non ci sono le condizioni”
Per Vincenzo De Luca “non ci sono le condizioni minime di sicurezza e la possibilità di offrire collaborazione adeguata alle autorità scolastiche da parte delle autorità sanitarie, che sono alle prese con decine di migliaia di contagi. Le Asl dovrebbero fare in media 3mila tamponi al giorno per accompagnare le autorità scolastiche nel controllo del contagio nelle scuole. Non è possibile, per il livello di personale che abbiamo, perché dovremmo perdere una settimana di tempo per dare i risultati. Come si fa a immaginare di andare avanti così? E tuttavia siamo il Paese del fare finta, l’importante è prendere le decisioni a Roma”.
“Al punto a cui siamo arrivati – dice ancora De Luca – per me la posizione più comoda sarebbe quella di non fare niente. Tutto quello che dovevamo fare per parlare chiaro, per denunciare le situazioni, lo abbiamo fatto per tempo e prima di tutti gli altri, ma io non mi sento di contemplare questo scivolare dell’Italia verso il disastro. C’è da stare male nel vedere il caos che sta crescendo in Italia in vista del 10 gennaio”.