Scuole chiuse fino a fine gennaio, l’annuncio del Presidente poco fa
“Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20-30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio – che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta – e di sviluppare, in questi giorni, la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”.
Non ha dubbi il presidente della Regione Campania, Vincendo De Luca, che torna a parlare della possibilità, sempre più concreta, di mantenere chiuse le scuole elementari e medie fino alla fine di gennaio, per consentire di ridurre il rischio di contagi tra i bambini e per aumentare contemporaneamente la percentuale di vaccinazioni nella platea scolastica. “Non sarebbe di certo una misura ideale – aggiunge l’ex sindaco di Salerno – ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”.
De Luca: “No a divieti solo per bimbi non vaccinati”
“In relazione alla riapertura delle scuole – precisa De Luca – sento circolare l’ipotesi di tenere a casa i bambini non vaccinati. Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile. Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre”. Il governatore Vincenzo De Luca aveva anticipato l’idea di lasciare chiuse le scuole in Campania già nella diretta web di venerdì scorso. Un’ipotesi che a Palazzo Santa Lucia è data come molto probabile, anche se manca ancora l’ufficialità.
Ma che si scontra con la linea del Governo Draghi e del Ministero dell’Istruzione, contrari alla chiusura degli istituti il prossimo 10 gennaio. La Dad, per Roma, dovrebbe essere quindi limitata solo a strette esigenze sanitarie epidemiologiche e in casi straordinari, demandati alle singole Regioni. Ma lo scenario che viene prefigurato riguarderebbe solo le regioni in zona arancione e rossa. Mentre la Campania al momento è zona bianca, anche se non si esclude uno scivolamento nella zona gialla per questa settimana, alla luce del superamento del tetto del 15% dei ricoveri in degenza ordinaria avvenuto la scorsa settimana e alla luce delle previsioni sull’aumento dei contagi.
Il vertice in Regione Campania
Oggi, intanto, è previsto un vertice in Regione Campania, con l’assessore all’Istruzione Lucia Fortini, e i vertici delle Asl campane per un aggiornamento sul monitoraggio dei contagi nella fascia da zero a 18 anni. In base ai dati dei nuovi positivi si potrà valutare la chiusura delle scuole a gennaio, con gli studenti che riprenderebbero quindi le lezioni in DaD. Una soluzione, quest’ultima, che potrebbe essere applicata solo ad alcune province, quelle appunto per le quali il numero dei contagiati e dei ricoverati è più alto, con percentuali simili a quelle da zona arancione/rossa, in modo da superare anche le resistenze del Governo centrale.
Per il consigliere regionale Diego Venanzoni, “credo che la scelta che si apprestano a fare la giunta regionale della Campania e il presidente De Luca sia quella più saggia e responsabile perché abbiamo imparato in questi due anni che in occasione delle festività o dei momenti in cui si sono registrati particolari assembramenti, la conseguenza immediata è stata sempre quella dell’innalzamento del picco dei contagi. Per questo sarebbe positiva una fase transitoria per gestire la fase successiva alle feste natalizie e per ripartire con slancio e serenità a scuola. È un sacrificio, ma ne vale la pena”.