Como, anziana di 85 anni molestata e violentata: aggressore condannato
La storia che stiamo per raccontarvi sembra essere la trama perfetta per un film dell’orrore. I fatti sono avvenuti in Italia e precisamente a Como in Lombardia. Una donna di 85 anni ha denunciato suo figlio per molestie sessuali presso gli uffici della Squadra Mobile di Como. Ora, dopo bene due anni dalla denuncia, il 61enne è stato condannato con rito abbreviato dal tribunale di Como. Finalmente l’incubo della signora è finito. Vediamo nel dettaglio cos’è accaduto e quale pena dovrà scontare. (Continua a leggere dopo la foto)
Como, anziana di 85 anni molestata e violentata: aggressore condannato
Nel marzo 2019, una donna di 85 anni si è presentata presso la Squadra Mobile di Como per denunciare suo figlio, all’epoca 59enne. La donna ha detto alla Polizia di essere vittima di molestie sessuali. Con coraggio ha raccontato agli inquirenti gli atteggiamenti di suo figlio, il quale convive con lei da sei mesi. Stando alle parole dell’anziana donna, come riportato da Il Giorno, l’uomo si appoggiava a lei, si strofinava le parti intime, simulava rapporti sessuali obbligandola ad aspettare che avesse terminato, la toccava finché lei non riusciva a imporgli di smetterla. Poi si allontanava dalla madre, ma nel giro di due o tre giorni ripeteva di nuovo gli stessi identici gesti. Dopo la denuncia, la Polizia ha aperto le indagini e l’uomo, oggi 61 enne, è stato condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione dal Gup di Como Carlo Cecchetti. (Continua a leggere dopo la foto)
L’uomo aveva dei precedenti nel 2011
Come riportato da Il Giorno, all’accusa di violenza sessuale, si sono aggiunte due aggravanti: la prima di aver abusato delle condizioni di convivenza con al parte offesa, la seconda della recidiva specifica, per fatti analoghi per i quali era già stato condannato nel 2011. Prima di arrivare a emettere la sentenza, il giudice aveva disposto una perizia psichiatrica. Al termine dell’analisi l’imputato è stato ritenuto perfettamente sano di mente e del tutto consapevole del valore dei gesti che commetteva. Quindi nessuno sconto di pena per lui, ormai da tempo allontanato dalla madre, che si è trasferita a vivere in una casa di riposo.