Tredicesima mensilità, c’è una brutta notizia per gli Italiani
Una nuova tegola è in arrivo per gli italiani. Questa volta riguarda la tredicesima. La brutta notizia è stata appena comunicata. Come reagiranno i cittadini? Il paese versa in una grave crisi economica, condizionata soprattutto dalla pandemia di Coronavirus. Adesso arriva un’altra brutta notizia. (Continua dopo la foto…)
Cos’è la tredicesima
La tredicesima mensilità, in origine conosciuta anche come gratifica natalizia, è una mensilità aggiuntiva natalizia erogata come retribuzione ai lavoratori dipendenti di numerosi paesi. Viene erogata in busta paga nel mese di dicembre ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato o indeterminato. Essendo antecedente al periodo natalizio, riveste una grande importanza sull’andamento dei consumi nel mese di dicembre e sulle spese per i regali.
Quest’anno però, anche a causa della pandemia di Covid-19, c’è una brutta notizia per gli italiani. I cittadini dovranno rinunciare anche ad un sussidio importante come la tredicesima? Di seguito vi sveliamo tutti i dettagli. (Continua dopo la foto…)
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La brutta notizia
I pensionati che non ricevono l’accredito sul conto corrente riceveranno la tredicesima mensilità a partire da giovedì 25 novembre. Questa modalità è stata introdotta nel 2020 ed è stata decisa dall’Inps e da Poste Italiane allo scopo di consentire a tutti i titolari delle prestazioni di recarsi presso gli uffici postali in piena sicurezza, nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del Coronavirus. Il personale scolastico, invece, riceverà la gratifica natalizia con lo stipendio di dicembre, entro mercoledì 15 dicembre. A riceverla saranno i docenti e il personale ATA con contratto a tempo indeterminato e con contratto a tempo determinato. I supplenti temporanei, invece, ricevono mensilmente, nel ambito del contratto di lavoro, i ratei spettanti della tredicesima.
L’Ufficio studi della Cgia ha conteggiato che le tredicesime quest’anno spetteranno a 33,8 milioni di italiani, di cui 16 milioni di pensionati e 17,8 milioni di lavoratori dipendenti. I beneficiari incasseranno un ammontare lordo pari a 45,7 miliardi di euro. La brutta notizia, però, riguarda le tasse. A questo importo, infatti, devono essere sottratti gli 11,8 miliardi di ritenute Irpef che finiranno nelle casse del fisco. Nelle tasche degli italiani dunque rimarranno 33,9 miliardi netti.