Galeazzi, è successo durante il funerale: “Non ha retto, l’emozione è stata troppo forte”
Il numero 9 della maglietta della Lazio e un grande cuscino di rose bianche e rosa pallido sul feretro di Giampiero Galeazzi per dare l’ultimo saluto al giornalista e canottiere. Questa mattina è stata allestita la camera ardente di “Bisteccone” alla Sala della Protomoteca, in Campidoglio. Qui amici e colleghi si sono radunati per dare l’ultimo saluto allo storico telecronista della Rai, morto venerdì scorso dopo una lunga malattia.
Presente anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che dopo aver reso omaggio al feretro, si è fermato con la famiglia del cronista Rai. A dare l’estremo saluto al giornalista, prima dei funerali previsti domani in forma privata, sono passati, tra gli altri, i colleghi Amedeo Goria ed Enrico Mentana, il presidente della Lazio, la squadra di cui era tifosissimo Galeazzi, Claudio Lotito, anticipato da Tommaso Rocchi e altri rappresentanti della società. Proprio Lotito, in Campidoglio alla camera ardente per il giornalista, ha detto che con Giampiero Galeazzi “c’era un grande rapporto di amicizia e di stima, era un laziale autentico.
È sempre stato presente in modo discreto, con grande competenza“, annunciando che gli sarà dedicato un omaggio in occasione della prossima partita. “Ricevevo spesso telefonate di incoraggiamento a portare avanti la mia linea. Lo ricordo con grande dolore e con grande affetto. Era un grande cronista, con uno stile icastico, rendeva le sensazioni e le emozioni che viveva, riusciva a tradurle e a comunicarle a ognuno di noi. È una persona alla quale va tutto il nostro riconoscimento, per un tipo di giornalismo autentico è vero, un grande esempio di correttezza anche per le nuove generazioni“, ha ricordato Lotito.
Il feretro, accolto al suo arrivo dall’assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato, è stato posato al centro della sala accanto a due fotografie: la prima ritrae un Galeazzi giovane, in bianco e nero, con i remi in mano. Un chiaro ricordo della sua passione giovanile, il canottaggio, che poi rilanciò da giornalista con le sue appassionate telecronache durante gli anni d’oro dei fratelli Abbagnale.
Nella seconda immagine, più recente, c’è il volto del giornalista, pochi anni fa, con la barba e il viso appena sorridente. Dietro le foto ecco i gonfaloni del circolo Canottieri Roma e quello della SS Lazio e due agenti della Polizia Locale di Roma Capitale in alta uniforme. Ma per il giornalista scomparso lo scorso venerdì si pensa a un evento, una via o un impianto che porti il suo nome. È l’idea di Alessandro Onorato assessore grandi eventi, turismo e sport della giunta Gualtieri.
“Giampiero Galeazzi amava Roma e Roma l’ha amato. È stato dimostrato in questi giorni quanto profondamente fosse entrato nelle case dei romani e di tutti gli italiani”, ha detto. Per Roma capitale, “il sindaco e tutta la Giunta è un onore ospitare l’ultimo saluto per dare a tutti i romani, gli amici, le amiche, la possibilità di rendergli omaggio – ha spiegato -. Nei prossimi giorni studieremo insieme alla famiglia, al mondo dello sport, il modo più giusto per ricordarlo e trasmettere la sua memoria ancora viva in tutti noi”