Lutto in Italia, è morto Baffino: il facchino di Santa Rosa aveva 41 anni
Famosa in tutta Italia è la Macchina di Santa Rosa, patrona di Viterbo. Essa ha la forma di una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, realizzata in metalli leggeri e alta circa trenta metri e pesante cinquantuno quintali. La sera del 3 settembre di ogni anno la Macchina viene sollevata e portata in processione a spalle da un centinaio di uomini detti “Facchini di Santa Rosa” lungo un percorso di poco più di un chilometro. Il trasporto rievoca simbolicamente la traslazione della salma della donna, avvenuta a Viterbo nel 1258, dalla Chiesa di Santa Maria in Poggio alla chiesa di Santa Maria delle Rose. All’età di 41 anni è venuto a mancare uno dei Facchini, conosciuto da tutti come il “Baffino”. Vediamo cos’è successo. (Continua a leggere dopo la foto)
Lutto in Italia, è morto Baffino: il facchino di Santa Rosa aveva 41 anni
La città di Viterbo è in lutto, l’intera comunità è rimasta senza parole alla notizia della morte di “Baffino”, il noto Facchino di Santa Rosa. L’uomo, all’anagrafe Roberto Ubaldi, è scomparso a 41 anni. Sposato, aveva una figlia. Da un po’ di tempo stava male e dopo aver lottato contro la sua malattia si è arreso lasciando un vuoto incolmabile sia nel cuore dei suoi cari che della comunità. Sotto la Macchina di Santa Rosa era spalletta aggiuntiva. In formazione era entrato nel 2011. Grande devoto della patrona, aveva una vera passione per le moto e di mestiere era amministratore di condominio. Il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini, come riportato da Tuscia Web, lo ha ricordato così: «Sul telefono lo avevo salvato così, Baffino era un grande amico, una persona gioviale, disponibile, dinamica. Un vero punto di riferimento. Una grande perdita». (Continua a leggere dopo la foto)
Il saluto degli altri Facchini
Gli altri Facchini di Santa Rosa hanno voluto salutare Baffino: «Le notizie che sai che, purtroppo, devono arrivare, ma che fino all’ultimo momento speri che non giungano mai. In questa giornata di sole la luce è offuscata proprio da quella tragica notizia […] Sempre presente e disponibile in tutte le attività del Sodalizio, con grande spirito di abnegazione ed entusiasmo inesauribile, Roberto era diventato un punto di riferimento, ed ora che ci è stato tolto ci sentiamo tutti un po’ smarriti».
Poi la lettera di saluto dei Facchini a Roberto si conclude così: «Domani 15 novembre alle 14,30, presso il santuario della sua e nostra Rosina daremo l’ultimo saluto al nostro Roberto, con i nostri simboli ed un picchetto in divisa, quella divisa che ha tanto amato ed onorato. Rosa ti accoglierà con amore e benevolenza, per presentarti al cospetto del Padre Celeste. Ciao Baffino, da oggi in poi la vita di tutti noi non sarà più la stessa, ci mancherà la tua allegria contagiosa, di cui godranno sicuramente tutti i tuoi e nostri cari che incontrerai».