Nuovo bonus da 1000 euro, senza ISEE ed è anche retroattivo: ecco come richiederlo
Dopo un mese e mezzo di ulteriore attesa dall’annuncio di settembre è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto attuativo del bonus idrico. Il testo contiene le istruzioni sulla procedura di accesso allo sconto per docce, sanitari e rubinetti fino a 1000 euro, previsto dalla Legge di Bilancio 2020, ma mai entrato effettivamente in vigore. Ora dunque, manca solo il via libera alla piattaforma ad hoc realizzata da Sogei e a cui si accederà a breve tramite il sito del Ministero della Transizione ecologica. A quel punto i rimborsi saranno riconosciuti ed erogati in base all’ordine cronologico delle istanze. In campo, però, ci sono pochi soldi fino alla fine dell’anno. Quindi è importante farsi trovare pronti con i documenti necessari quando la procedura sarà disponibile, per non rischiare di perdere questa ghiotta opportunità.
Bonus idrico, i requisiti per l’accesso
Il contributo punta a incentivare la sostituzione dei vecchi vasi sanitari e della rubinetteria per garantire un risparmio di risorse idriche, da cui il nome. Per usufruirne bisogna avere più di 18 anni ed essere residente in Italia. Poi si deve essere «titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale su edifici esistenti, nonché di diritti personali di godimento su parti di edifici esistenti o singole unità. In caso di cointestatari o titolari di diritto reale o personale di godimento, è possibile richiedere il bonus solo previa dichiarazione di avvenuta comunicazione al proprietario/comproprietario dell’immobile della volontà di fruirne, che dovrà essere compilata sulla piattaforma anche con i dati del proprietario.
Per ottenere l’incentivo, inoltre, è necessario aver realizzato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021 interventi di «sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua». Quindi si devono mettere nuovi vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico entro i 6 litri, rubinetti e miscelatori con portata d’acqua entro i 6 litri al minuto o soffioni/colonne doccia con portata al massimo di 9 litri al minuto. Si potranno ottenere così, direttamente sull’Iban, fino a mille euro, anche per i lavori eseguiti precedentemente, ma sempre nel 2021.
Come fare domanda
La domanda si presenterà su una piattaforma web (realizzata da Sogei) chiamata “Piattaforma bonus idrico”, che arriverà a breve e a cui si accederà dal sito del Ministero della Transizione ecologica. Per entrare servirà lo Spid o la Carta d’identità elettronica. Una volta registrato, poi, il soggetto dovrà fornire una serie di dati, tra cui: l’importo della spesa sostenuta, le specifiche tecniche dei lavori eseguiti, quantità del bene e specifiche della posa in opera o istallazione, l’identificativo catastale dell’immobile, la dichiarazione di non aver già usufruito di altre agevolazioni per quelle spese e le coordinate del conto corrente bancario/postale (Iban) del beneficiario su cui accreditare il rimborso. Infine servirà allegare la copia della documentazione commerciale o della fattura.
Sarà poi valida anche la copia del versamento bancario o postale oppure del pagamento con altri sistemi di pagamento tracciabili, assieme alla documentazione del venditore che serve a ricondurre la transazione al prodotto acquistato. Il rimborso è escluso: ove la richiesta risulti errata nella compilazione, incompleta di informazioni e/o degli allegati o se a seguito dei controlli si riscontrino irregolarità rispetto a quanto dichiarato.
I tempi ristretti e il rifinanziamento
Il bonus può essere richiesto una volta sola per un solo immobile. Entro fine ottobre si dovrebbero poter inviare le domande e i contributi verranno disposti secondo l’ordine di arrivo, ma solo fino ad esaurimento delle risorse. In campo ci sono 20 milioni di euro per quest’anno. Si rischia di saturare la capacità di spesa in poco tempo, con troppe domande in arrivo in breve tempo. Tuttavia dal Mite avevano sapere lo scorso mese a Il Messaggero che sull’incentivo non manca “la volontà politica”: il ministro Cingolani è intenzionato a puntare sul bonus qualora andasse bene tra i cittadini, chiedendo al collega Daniele Franco altri finanziamenti e magari una proroga dei tempi per fare i lavori in casa.
L’altro bonus per l’acqua potabile
Il bonus idrico non va confuso con quello per l’acqua potabile, previsto sempre dalla Legge di Bilancio 2020 e sbloccato solo lo scorso giugno. Si tratta di un credito d’imposta del 50% per le spese sostenute dall’inizio del 2021 fino alla fine del 2022 per comprare e installare sistemi per la “razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica“. Filtraggio, raffreddamento, mineralizzazione, addizione di anidride carbonica alimentare. Il contributo si può ottenere per vari tipi di sistemi installati. La soglia massima di spesa è 1000 euro per ogni abitazione (quindi il contributo arriva fino a 500 euro) e 5mila per immobili adibiti ad attività commerciale o istituzionale (con sconto massimo di 2500 euro).