Alessandro Zan sull’affossamento della Legge in Sento: “Quell’applauso non l’avrei mai voluto vedere”
Alessandro Zan ha parlato di quanto accaduto oggi in Senato, soffermandosi non solo sull‘affossamento della Legge Zan, che il Senato è riuscito ad accantonare con un bieco espediente legislativo (quello della tagliola) che ne ha impedito la discussione punto per punto, e il voto.
L’onorevole Zan si è soffermato sull’elemento più orrido di questa brutta pagina della politica italiana, l’applauso di quei senatori che non solo hanno messo fine alla legge, ma ne hanno anche gioito. Oggi, con l’affossamento della legge Zan, l’Italia ha fatto un enorme passo indietro in tema di diritti civili e resta ancora a quel 20esimo posto nella classifica dei Paesi occidentali che più si occupano di diritti.
E quell’applauso, così fuori luogo, non è stato altro che un terribile schiaffo in faccia da parte di quei senatori ai cittadini italiani che non chiedevano altro che parità e sicurezza. Oggi il Senato della Repubblica italiana ha fallito nel suo lavoro di rappresentanza, ha fallito nella propria umanità e andando contro quei principi che poggiano su quei fondamenti religiosi, a quali loro si appoggiano, che insegnano però un messaggio ben diverso dall’odio che oggi avevano negli occhi.
“Un tradimento”: Alessandro Zan commenta l’affossamento della legge
Alessandro Zan non ha fatto troppi giri di parole, commentando quanto accaduto oggi in Senato, compreso l’esito del voto segreto e coloro che hanno votato contro la legge, ha detto: “Io penso che queste persone avranno difficoltà a guardarsi allo specchio.
(…) Un tradimento nei confronti di quelle persone, di quei giovani che speravano in quella legge“.
“Questa pagina è molto triste” ha poi aggiunto, ribadendo quanto questa decisione abbia rappresentato la fine delle speranze per molte persone, soprattutto i più giovani, che hanno paura di vivere i propri sentimenti e la propria sessualità perché non c’è una legge che li tuteli da atti di violenza.
In un Paese dove una persona si sente legittimata ad attraversare dei binari di una stazione pur di aggredire due ragazzi “colpevoli” solo di un bacio in pubblico.
Il voto in Senato, gli applausi e il dolore dei più giovani per l’addio alla legge Zan
Alessandro Zan ha raccontato un aneddoto di un episodio che lo ha colpito particolarmente in questa giornata luttosa per l’Italia: “Ho in mente la scena di un ragazzo che è venuto incontro a me quando sono uscito dal Senato.
Piangeva per la disperazione perché questa legge era saltata” ha detto, aggiungendo: “Mi ha detto grazie. (…) Avevo queste due scene, questo ragazzo da una parte che piangeva e quell’applauso di Senatori di destra. Non l’avrei mai voluto vedere, l’ho trovato terribile e inaccettabile“.
Il Senato è lontano anni luce dal Paese reale
Zan ha poi voluto approfondire il tema politico dietro quanto accaduto oggi: “Il Senato è lontano anni luce dal Paese reale, un paese di diritti che voleva questa legge e ci sono delle responsabilità politiche.
Ad esempio se Italia Viva avesse tenuto lo stesso livello di forza e compattezza non avremmo avuto questo risultato. Il fatto che Italia Viva abbia fatto dichiarazioni come fatte dal centro destra tipo -Ha pagata l’arroganza di Letta, Leu ePD- ma quale arroganza? Noi avevamo detto che non eravamo disposti ad appoggiare una legge che escludesse delle persone“.
“Il Ddl Zan” ha poi spiegato il deputato, “È uscito dalla camera ed era un testo già modificato e noi avevamo dato la nostra disponibilità a discutere. Dovevamo però fare una mediazione con chi una legge non la voleva“.
Una triste giornata per l’Italia ma la lotta continua
“Questa è giornata molto triste, molto brutta, ma bisogna ancora combattere e non arrendersi” ha detto ancora Alessandro Zan , “Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo, questa è una prima sconfitta ma arriveranno nel nostro Paese dei traguardi di civiltà”.
Questa “È una prima battuta d’arresto, la battaglia per i Diritti è molto lunga ma non dobbiamo mollare e non dobbiamo permettere che l’Italia finisca in mano ai sovranisti, quei sovranisti quei trogloditi- ha detto- i come quello che a Valle Aurelio ha attraversato i binari per picchiare due ragazzi che si baciavano“; ed è proprio partendo da questo esempio che Alessandro Zan ha messo in chiaro il vero problema, la vera criticità dietro l’affossamento della legge e quell’applauso, sempre in riferimento a quell’episodio di cronaca, ha spiegato che quell’uomo ha agito così: “Perché si sentiva in qualche modo autorizzato. Quei malintenzionati si sentiranno ancora legittimati, ecco perché la politica ha una forte responsabilità non possiamo scherzare dobbiamo essere molto attenti perché possono esserci ricadute nefaste“.
Il voto al Senato per i 18enni è uno spiraglio di luce nel mare oscuro della cattiva politica
“Sono molto dispiaciuto che sia accaduto al Senato che dovrebbe essere la casa degli italiani, il Senato ha dimostrato di essere molto lontano dal popolo” ha detto ancora Alessandro Zan, dicendo di essere “Contento per il voto al Senato per i 18enni. (…)Dobbiamo fare più politica e dobbiamo votare i rappresentati che possano migliorare questo paese non di certo quello che abbiamo visto che rappresentano la parte contro i diritti“.
Quanto accaduto oggi: “Non la chiamerei sconfitta, direi più uno stop ma dal giorno dopo noi non molleremo e continueremo a lottare. Non dobbiamo consegnare a questi giovani un Paese che odia e discrimina, non possiamo accettare senatori che quando viene affossata una legge contro i crimini d’odio e violenza applaudono. Ai giovani mi sento di dire andate a votare, non lasciate che qualcun altro lo faccia per voi perché non è detto che chi decida per voi possa farlo nel vostro interesse“.