Pensioni, il ministro Orlando sulle ipotesi di Quota 102 e Quota 104. Il futuro del sistema pensione
Il Governo è concentrato sul tema delle pensioni ormai da settimane, tra le ipotesi di Quota 2 e Quota 104 di cui si continua a parlare. L’ultimo in ordine di tempo a prendere la parola è stato il ministro Andrea Orlando che alla Camera ha chiarito che l’importante sarà eliminare tutte le distorsioni che appartenevano a Quota 100.
Pensioni, il parere di Orlando
“Al di là delle quote, di cui si discuterà una volta aperto un confronto di merito, mi pare ci sia un principio affermato che condivido: attenuare l’impatto di quota 100 affinché non si arrivi alla Fornero.
Su questo siamo tutti d’accordo“. Necessario è, secondo il ministro, “eliminare le distorsioni di quota 100“: differenziare i “lavori gravosi” e “correggere lo squilibrio per cui quota 100 è stato usato molto più dagli uomini che dalle donne. Per ora il punto certo è che non si torna d’emblee alla Fornero“, riporta Ansa le parole del ministro.
“Mi pare che ci siano le coperture sulle prestazioni sulle quali abbiamo lavorato in questi mesi. Sarà in senso universalistico, potenzierà la Naspi e consentirà di avere strumenti che garantiscano, legando gli ammortizzatori sociali alla formazione, di gestire meglio le transizioni industriali“, aggiunge.
Orlando sul Reddito di cittadinanza
Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, è intervenuto anche all’assemblea del Forum Terzo Settore e ha parlato di un altro tema cardine degli ultimi giorni: “Dobbiamo modificare lo strumento del reddito di cittadinanza, ma partendo dal presupposto che non possiamo diminuire le risorse impegnate su quel fronte, perché credo che i prossimi saranno ancora mesi difficili“. Il ministro sottolinea che esiste anche “un pregiudizio culturale, perché si pensa che la povertà sia una colpa“.
Il contributo del Forum Terzo Settore “riesce a dare un elemento di terzietà in un dibattito sul reddito di cittadinanza che, altrimenti, diventa un dibattito meramente propagandistico. Il punto di vista di chi opera direttamente sul campo è assolutamente fondamentale, per sottrarsi a una vera e propria contesa che rischia di essere esclusivamente ideologica“, ha spiegato.