Caro bollette, Mario Draghi in Senato tranquillizza. Von Der Leyen: “L’Europa dipende troppo dal gas”
Mario Draghi è intervenuto in aula al Senato in vista del Consiglio Europeo del 20 e del 21 ottobre. Tra i temi più caldi quello del rincaro delle bollette legato ad una situazione critica del mercato dell’energia. Il governo si è impegnato per ridurre il costo delle bollette, soprattutto per tutelare le famiglie più in difficoltà, ma il problema sarà affrontato ad ampio spettro.
Sul tema del caro energia è intervenuta anche Ursula Von Der Leyen, Presidente del Consiglio Europeo, ribadendo che la radice del problema è da ricondurre alla dipendenza dal gas.
Mari Draghi tranquillizza sui costi delle bollette di luce e gas
“Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un forte aumento del costo del gas e dell’elettricità.
Questi rincari sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali. La domanda di energia da parte di famiglie e imprese è aumentata a livello europeo e sui mercati asiatici, e ha contribuito a ridurre le scorte e le forniture disponibili. Il Governo si è impegnato a contenere il rincaro delle bollette” ha detto Mario Draghi in Senato spiegando come il governo si sia mosso affinché la situazione non gravasse troppo sulle famiglie.
“Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema. Poche settimane fa, siamo intervenuti ulteriormente, con più di 3 miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione” ha aggiunto. Draghi ha però spiegato che queste sono solo manovre iniziali per sopperire ad una crisi, ma non saranno le uniche: “Si tratta di misure immediate, a cui dovranno necessariamente seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un’eccessiva volatilità dei prezzi“.
Il governo deve tutelar i più deboli
Il Presidente del Consiglio ha aggiunto che la priorità del governo resta quella di tutelare tutti i cittadini, comprese le fasce più deboli: “Allo stesso tempo, lo Stato deve tutelare le fasce più deboli della popolazione dai costi della trasformazione energetica e assicurarsi che i tempi della transizione siano compatibili con le capacità di adattamento delle aziende. Perché la riconversione del nostro sistema economico abbia successo, è necessario il sostegno di tutti: istituzioni, imprese, cittadini.
Dobbiamo portare avanti un’agenda climatica ambiziosa e fare in modo che le nostre scelte siano accettate e condivise in maniera ampia dalla popolazione“.
La crisi energetica è a livello europeo
In una comunicazione datata 13 ottobre, la Commissione europea ha descritto nel dettaglio gli interventi emergenziali possibili per gestire la situazione attuale, compresi gli interventi possibili per migliorare la sicurezza delle forniture in futuro. “Il Governo italiano ha sollecitato la Commissione a esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo.
Questa strategia può essere utile per resistere meglio agli shock e sviluppare le capacità industriali di deposito” ha detto Draghi.
“La Commissione presenterà una proposta di revisione del quadro normativo entro dicembre. Il nostro obiettivo di medio termine resta quello di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e aumentare sostanzialmente l’utilizzo di fonti rinnovabili. Vogliamo procedere con la transizione ambientale e rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione che ci siamo posti per il 2030 e il 2050“
Il commento di Ursula Von Der Leyen
Sul tema dell’aumento dei costi delle bollette, e della crisi energetica, è intervenuta anche Ursula Von Der Leyen, Presidente del Consiglio Europeo.
Dopo aver specificato che il 90% del gas in Europa è importato: “Le rinnovabili invece sono endogene e quindi la transizione verso queste ultime è necessaria per accrescere la nostra resilienza contro la fluttuazione dei prezzi dell’energia“. Von Der Leyen ha aggiunto: “L’Europa dipende troppo dal gas e dalle importazioni e questo ci rende vulnerabili“.