Marito e moglie morti in casa. Prima le urla, poi l’allarme dei vicini e la terribile scoperta
Tragedia a Montesilvano in provincia di Pescara, un uomo e una donna trovati morti nel loro appartamento in via Tagliamento. La tragedia intorno alle 8.30. A lanciare l’allarme, a quanto si appende, sarebbero stati i vicini di casa dopo aver sentito delle urla. I carabinieri sono giunti all’abitazione insieme con i soccorritori del 118: una volta entrati in casa hanno fatto la macabra scoperta. I due corpi, scrive il quotidiano Il Messaggero, sono stati trovati in cucina uno sopra all’altro: sui cadaveri profondi colpi di arma da taglio.
Le vittime erano marito e moglie, lui un muratore, lei 50 anni donna delle pulizie: erano una famiglia stimata e conosciuta nel paese. L’ipotesi è di omicidio-suicidio. L’uomo stamani avrebbe portato il figlio, di 10 anni, a scuola e poi una volta rientrato a casa, in seguito all’ennesimo litigio, avrebbe strangolato la compagna. Subito dopo si sarebbe tolto la vita con un coltello. La tragedia ha sconvolto l’intera comunità di Montesilvano.
Montesilvano è l’ultimo teatro di femminicidio
Montesilvano è dunque teatro dell’ultimo caso di femminicidio. Fino a settembre erano state uccise 83 donne, di cui 51 vittime di partner o ex partner. Un numero destinato tragicamente a salire. Tante storie diverse, tanti finali drammatici legati da un filo rosso: la parola “femminicidio”. L’accademia della Crusca lo definisce come “qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale”.
Allo scopo di “perpetuarne la subordinazione della donna e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte”. Nell’ultimo anno e mezzo, prima del dramma di Montesilvano, la situazione è peggiorata anche a causa della pandemia. Per molte donne, i lockdown hanno significato una convivenza forzata prolungata e quindi un pericolo.
Il recapito telefonico pubblico a cui ci si può rivolgere in caso di violenze subite o stalking è il 1522. Nel 2020 il numero richieste è quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente: da gennaio a ottobre ha raggiunto quota 12.833, contro le 7.526 del 2019. Per molte donne, un aiuto fondamentale arriva dai centri antiviolenza. Il Dipartimento per le Pari Opportunità del Governo ha attivato un servizio di mappatura dei centri che può essere estremamente utile.