Caporalato su rider, la prima condanna a Milano in un processo penale. La sentenza e il risarcimento ai rider

Il Tribunale di Milano ha emesso una condanna per caporalato sui rider. รˆ la prima del suo genere e ha coinvolto ex responsabili della delle societร  di intermediazioni coinvolte nellโ€™inchiesta sulla filiale italiana di Uber che nei mesi scorsi era stata oggetto di commissariamento (poi interrotto per comportamento virtuoso da parte della societร ).

Lโ€™inchiesta risale a marzo 2020, quando la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto lโ€™amministrazione giudiziaria (commissariamento) per Uber Italy srl, con lโ€™accusa di caporalato sui rider che consegnano cibo a domicilio. Lโ€™indagine era stata condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dal pm Paolo Storari.

Allโ€™azienda era stata contestata lโ€™accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro per la gestione dei rider, che formalmente non lavoravano per Uber ma in altre due societร  di intermediazione del settore della logistica: ora la vicenda giudiziaria sembra essere giunta alla fine.

Caporalato sui rider: prima condanna in un processo penale

Prima condanna in un processo penale per caporalato sui rider a Milano.

Il gup Teresa De Pascale ha emesso una condanna a 3 anni e 8 mesi per Giuseppe Moltini, uno dei responsabili delle societร  di intermediazioni coinvolte nellโ€™inchiesta sul caporalato sui rider promossa dal pm Paolo Storari. Inoltre, il gup Teresa De Pascale ha deciso di convertire il sequestro di circa 500mila euro in contanti in un risarcimento da 10mila euro a testa per i 44 fattorini che si sono presentati in parti civili e 20mila per la Cgil.

Si tratta dei rider che lavoravano in cittร  come Milano, Torino e Firenze, entrati nel procedimento per chiedere un riconoscimento ai danni subiti; i rider sono stati assistiti dal legale Giulia Druetta, e nelle parti civili anche da Cgil e Camera del lavoro, rappresentante dallโ€™avvocato Andrea Ronchi.

Lo scorso luglio avevano patteggiato altri due responsabili, Leonardo Moltini e Danilo Donnini, rispettivamente a 3 e 2 anni, mentre la manager Gloria Bresciani andrร  a processo, che si aprirร  tra pochi giorni.

Le tesi dellโ€™accusa nel processo di caporalato

Le tesi presentate dallโ€™accusa vedrebbero i responsabili di queste societร  di intermediazioni reclutare i rider per, si legge sul Fatto Quotidiano: โ€œPoi destinarli al lavoro presso il gruppo Uber in condizioni di sfruttamentoโ€œ.

Nelle tesi dโ€™accusa si legge anche che i rider โ€œVenivano pagati a cottimo 3 euroโ€ e sarebbero stati anche โ€œderubati delle mance e punitiโ€ con decurtazione dei compesi in casi di comportamenti non idonei.

Le tesi dโ€™accusa comprendevano circa 60 pagine e sono state presentate in tribunale nel maggio del 2020. La filiale italiana di Uber รจ stata commissariata per un periodo e poi riscattata per il riconoscimento del comportamento virtuoso intrapreso dalla societร .

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