Massimo Galli indagato per presunti concorsi truccati all’università: le parole dell’infettivologo

Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, commenta la sua posizione dopo l’avviso di garanzia ricevuto nelle scorse ore. Il professore, volto noto al pubblico per i suoi interventi in tv sulla pandemia da Coronavirus, risulta coinvolto nell’inchiesta su presunti concorsi truccati e nomine irregolari in vari Atenei, indagato con altre 32 persone tra cui 23 colleghi docenti delle università del capoluogo lombardo e di Pavia, Torino, Roma e Palermo.

Il professor Massimo Galli ha parlato della sua posizione nell’alveo dell’inchiesta della Procura di Milano, su presunti concorsi truccati, iscrizioni e nomine irregolari all’università, in cui risulta tra gli indagati per un presunto episodio di turbativa e falso ideologico.

L’infettivologo, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco, è uno dei 24 docenti delle università di Milano, Torino, Pavia, Roma e Palermo tra le 33 persone indagate nell’inchiesta disposta dal pm Luigi Furno e dell’aggiunto Eugenio Fusco su presunte irregolarità nella gestione del numero chiuso delle facoltà di Medicina e dell’assunzione di docenti, assistenti e dirigenti ospedalieri.

Tra le accuse ipotizzate, nello spettro complessivo dell’attività investigativa, a vario titolo, quelle di associazione per delinquere, corruzione e abuso di ufficio.

Galli ha affidato ai microfoni di Cartabianca, format di Bianca Berlinguer, un commento sulla vicenda giudiziaria in corso: “Ne ho avuto notizia questa mattina (5 ottobre, ndr), con un avviso di garanzia che mi è stato consegnato quando giù su tutti i giornali era presente questa cosa.

Pare che debba funzionare così, francamente sono tranquillo. Da quello che leggo non ci vedo niente di particolare in quello che mi viene contestato. Ovviamente ci ragionerò sopra. Francamente non mi sembra che ci sia consistenza, ho messo tutto in mano al mio avvocato“.

Massimo Galli indagato: le accuse

Secondo quanto emerso nelle ultime ore e riportato dalle agenzie Ansa e Adnkronos in merito alle ipotesi dell’accusa, nella sua veste di professore all’Università degli Studi di Milano e di direttore del reparto Malattie infettive del Sacco, nel 2020 Massimo Galli avrebbe “turbato”, con “promesse e collusioni”, la procedura per l’assunzione a tempo determinato di 4 dirigenti biologi in modo da favorire in particolare “2 candidate”.

Condotta contestata, a quanto si apprende, in concorso con il dg della Asst Fatebenefratelli-Sacco, Alessandro Visconti, e la collega Manuela Nebuloni.

Il professor Galli sarebbe indagato anche per un’altra ipotesi di turbativa, riferisce Ansa, riguardante un posto da professore di ruolo presso l’Università Statale. Secondo i pm titolari dell’inchiesta, avrebbe “truccato” il concorso condizionandone la procedura con lo scopo di penalizzare un candidato e favorirne un altro, poi risultato vincente.

A carico del professore anche l’ipotesi di falso relativamente a un episodio del 14 febbraio 2020 quando, come componente della “commissione giudicatrice”, sul verbale di “valutazione dei candidati” avrebbe attestato che il prospetto dei punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale, mentre sarebbe stato “concordato” solo in seguito, scrivono i pm.

Anche un altro noto medico è finito sotto indagine, come riferito ancora dalle agenzie. Si tratta del virologo Massimo Andreoni, in prima linea durante l’emergenza Covid e anch’egli coinvolto nell’inchiesta della Procura di Milano su presunti concorsi pilotati e irregolarità nelle iscrizioni a Medicina.

Ordinario alla Sapienza di Roma, direttore scientifico della Società italiana di Malattie infettive e primario al Policlinico Tor Vergata, Andreoni sarebbe accusato di falso in concorso con Galli e altri colleghi. Nello specifico, la sua posizione sarebbe al vaglio per quanto riguarda la sua veste di membro della commissione giudicatrice di un concorso bandito nel luglio 2020 per un posto da professore di seconda fascia all’università di Torino.

Ansa riporta un passaggio del provvedimento con cui la Procura ha disposto perquisizioni e acquisizione di documenti, eseguiti dai Nas di Milano, nell’ambito dell’inchiesta che oggi coinvolge, tra i 33 indagati, 24 docenti universitari. Secondo i pm, avrebbero “inquinato sistematicamente la regolarità delle procedure di selezione sostituendo logiche clientelari al metodo meritocratico e al principio di imparzialità“.

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