Mimmo Lucano condannato, le parole dell’ex sindaco di Riace: “Nemmeno a un mafioso, oggi finisce tutto”
Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, è stato colpito da una sentenza definita “pesantissima” da parte del Tribunale di Locri. Il candidato alle regionali in Calabria, ideatore del modello di accoglienza Riace ha commentato in queste ore la decisione, che lo vede condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere. Mimmo Lucano ha usato parole molto dure per descrivere il suo stato d’animo, segnato da 5 anni di battaglia legale che lo ha visto imputato per vari reati, tra cui favoreggiamento
Mimmo Lucano: le parole dell’ex sindaco di Riace dopo la sentenza
La decisione del Tribunale di Locri a conclusione del primo grado del processo “Xenia” è stata come una doccia fredda per Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace.
La condanna è stata superiore alle richieste della Procura, che aveva proposto il minimo per le pene di cui Lucano è stato accusato. Tra queste peculato, abuso d’ufficio, truffa, concussione, turbativa d’asta, falsità ideologica, e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’attivista per l’accoglienza ha spiegato che si aspettava l’assoluzione e che questo esito lo macchierà “per sempre per colpe che non ho commesso“.
“Non ho parole, non me l’aspettavo“, ha dichiarato Lucano, “Ho speso la mia vita per rincorrere ideali contro le mafie. Ho fatto il sindaco, mi sono schierato dalla parte degli ultimi, dei rifugiati che sono arrivati“. L’ex sindaco del paese in provincia di Reggio Calabria ha dichiarato di aver immaginato di “contribuire al riscatto della mia terra, contro le immagini negative. È stata un’esperienza indimenticabile, fantastica. Però oggi devo prendere atto che è finito tutto“. L’esperienza è stata definita “pesantissima, non so se per i delitti di mafia ci sono questo tipo di sentenze.
Ora posso anche morire, non c’è pace né giustizia“.
La Procura di Locri amareggiata per la sentenza di Mimmo Lucano
Perplessità sono arrivate anche dalla Procura di Locri, che per l’ex sindaco aveva chiesto 7 anni e 11 mesi. Il procuratore Luigi d’Alessio ha dichiarato al Giornale Radio Rai: “Non è che io sia soddisfatto di tutti questi anni che il tribunale ha comminato. Noi ci eravamo tenuti sui minimi di legge possibili, il Tribunale gli ha dato ben di più“.
Per il magistrato “le sentenze non si commentano” e si attendono le motivazioni che hanno portato a questa pena.
“Umanamente mi dispiace per Lucano, ma è stato riconosciuto l’impianto accusatorio”, ha concluso il procuratore di Locri, il cui lavoro è stato segnato anche dal grande impatto mediatico del caso. Non a caso, a poche ore dalla notizia si sono organizzate manifestazioni in diverse città italiane, e non sono mancati messaggi di solidarietà da politici e intellettuali.
I legali di Mimmo Lucano: “Impugneremo la sentenza”
Gli avvocati di Mimmo Lucano hanno fatto sapere che la battaglia non è finita e che impugneranno la sentenza. Sul candidato pesa la condanna in primo grado, per cui dovrà pagare 500mila euro in restituzione per i finanziamenti dell’Unione europea e il governo.
Ai legali ha rivolto il suo ringraziamento per il lavoro svolto: “Voglio ringraziare l’avvocato Mazzone che non c’è più e gli avvocati Andrea Daqua e Giuliano Pisapia che mi hanno difeso gratis. Io non avevo i soldi per pagare gli avvocati“.