Fedez e La strana teoria su Pio e Amedeo. “Ingaggiati dalla Rai per sput***i”.
Ci vuole classe per mettere alla berlina senza offendere, ci vuole talento per rispondere perle rime senza aggredire. E ce ne vogliono ancora di più se ti accusano, a torto, di essere becero, volgare, addirittura omofobo e razzista. Sono la classe e il talento che hanno in sovrabbondanza Pio e Amedeo e che Fedez, per quanti follower potrà accumulare, non avrà mai. Con un colpo di fioretto due giorni fa i due comici pugliesi hanno punto nel vivo il rapper che lo scorso 1° maggio era salito sul palco del concertone a fare un comizio anti-politici “omofobi”, per poi denunciare presunte pressioni e censure da parte dei dirigenti Rai. Pio e Amedeo, della scuderia Mediaset, partecipando da ospiti ai Seat Music Awards in onda su Rai Uno, hanno invece ribaltato la narrazione: «Se Pio e Amedeo sono su RaiUno in prima serata vuol dire realmente che la Rai è libera», hanno esordito. «Ci avevano detto che i dirigenti della Rai censurano e invece no, nessuno che si è permesso a venire a dire a noi “ragazzi che dite, ragazzi di cosa parlerete”».
L’ATTACCO
Da qui l’attacco a Fedez: «Se si va in diretta si può dire quel che si vuole e anche qualcun altro avrebbe potuto fare così senza suscitare tante polemiche: dici delle cose e non è che arrivano i bodyguard a cacciarti dal palco, dai Federico. Si fa la polemica, ti piace che si fa il traffico sui social e poi “swipe up”, mi vendi i prodotti. E comprati lo smalto che ho fatto io e comprati altro», hanno chiuso riferendosi alla pratica dello “scorrimento verso l’alto”, diffusa tra gli influencer, grazie a cui vengono mostrati messaggi pubblicitari all’interno delle story Instagram.
ACIDO SU INSTAGRAM
Fedez, come si suol dire, non se l’è tenuta. E allora, forse per alimentare nuove polemiche e nuovi “swipe up”, se l’è presa sia con Pio e Amedeo che con la Rai: «Nella rete in cui non vorrebbero che tu citassi i nomi dei politici perché non è presente il contraddittorio, ti ripulisci la coscienza ingaggiando due rivoluzionari anticonformisti cercando di sputtanare l’avversario senza contraddittorio». E ancora, alludendo al celebre discorso dei due comici sulla possibilità di utilizzare parole politicamente scorrette: «Sono un po’ deluso. Avete sdoganato ne**o e fr**io in tv, siete in diretta sulla Rai, ma una bella bestemmia non me la tiri? State perdendo lo smalto, se volete ve ne presto un pochino», ha aggiunto, esibendo il dito medio. Non poteva mancare, a tal punto, la controreplica dei due: «Federico, nessuno ci ha ingaggiato per dire delle cose contro di te, anzi in Rai non ci hanno dato nemmeno una lira». E poi: «Fai passare questa cosa che noi istighiamo lagente a dire “n**o” e “f**io”. Ma dai, nessuno ha mai detto una cosa del genere. Non fare il populista 2.0. Forse la tua è stata una crisi isterica di notte…».
CHE POLVERONE!
È davvero singolare che sia nato un polverone perché due comici hanno fatto un’ode alla libertà di espressione, elogiando la tv di Stato che non censura e invitando un cantante ad andare sul palco a dire ciò che gli pare, senza badare a presunti divieti o consensi preventivi. Avremmo tanto voluto commentare: viva la Rai che non mette il bavaglio, viva Pio e Amedeo che parlano senza peli sulla lingua e viva Fedez che non se la prende, accetta gli sfottò altrui, ben sapendo che il diritto di fare nomi senza contraddittorio (da lui praticato) vale anche per gli altri. E invece no. Si vede nella mente del cantante c’è qualcosa di molto distante dall’autoironia: il risentimento. Stavolta, anziché stendere un velo pietoso sulla vicenda, preferiamo fare swipe up.