Neonate scambiate nella culla: una scopre la verità dopo 19 anni e chiede un risarcimento milionario
Dalla Spagna arriva la notizia di una ragazza 19enne che ha reclamato un risarcimento di oltre 3.000.000€ per essere stata scambiata con un’altra persona. La richiesta è stata però congelata dalle autorità in attesa di fare chiarezza sulla sua situazione.
La scoperta dello scambio di persona
I fatti sono avvenuti nella regione de La Rioja, in Spagna, e portati alla luce dal giornale locale omonimo. La protagonista è una giovane di 19 anni nata a Logroño che avrebbe scoperto di essere stata scambiata alla nascita con un’altra bambina.
La scoperta avrebbe avuto origine nel 2017 in seguito a una questione legale, quando la nonna della ragazza, nonché sua tutrice legale, avrebbe accusato il proprio figlio di non passare gli alimenti alla nipote. L’uomo avrebbe quindi risposto che la ragazza non era sua figlia.
Le prove dello scambio di persona
In seguito a quell’affermazione, l’analisi effettuata sul DNA dell’uomo e della ragazza avrebbe quindi svelato lo scambio in culla avvenuto nel 2002, in un ospedale di Logroño ora dismesso. All’epoca, due bambine nate lo stesso giorno e a poche ore di distanza sarebbero state incubate prima di essere portate alle rispettive madri, e lo scambio sarebbe avvenuto proprio durante quel processo.
Anche l’esame sul gruppo sanguigno della giovane, diverso da quello annotato nei documenti, avrebbe costituito un’ulteriore prova.
Ora la ragazza ha chiesto un risarcimento di 3.000.000€ per i danni morali e dal 2017 è seguita da un team legale per capire con chi sia stata scambiata alla nascita, oltre a chiedere l’individuazione della persona responsabile dell’errore.
L’identificazione dell’altra ragazza coinvolta
L’identificazione dei genitori biologici è stata resa più complessa dal fatto che la madre biologica sarebbe deceduta nel 2018, come riporta la stampa spagnola.
Tuttavia, parrebbe che l’altra 19enne coinvolta sarebbe stata trovata e informata della vicenda, sebbene non si conosca la sua reazione alla notizia.
Secondo l’assessora regionale alla Salute de La Rioja, lo scambio fu causato da “un errore umano“ ma non sarebbe più possibile individuare il responsabile. Trattandosi quindi di un errore e non di un atto illecito, la richiesta di un risarcimento così alto sarebbe stata respinta e sarebbero stati offerti invece 215.000€.