Green pass obbligatorio, dove serve: le nuove regole varate per scuola, università e le Rsa
Lunga riunione ieri in Consiglio dei ministri tra Mario Draghi, il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, del Ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa e del Ministro della salute Roberto Speranza, In Cdm è stato infine approvato ieri sera un decreto-legge che introduce misure urgenti per fronteggiare la pandemia da COVID-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale. Del resto le scuole stanno ricominciando proprio in questi giorni e per il Governo era imperativo trovare una soluzione univoca da mettere nelle mani dei dirigenti scolastici.
A partire dal 10 ottobre, quindi, chiunque entri in una scuola o in un’università, compresi i genitori, deve esibire il Green pass. Non solo, anche tutti quelli che accederanno ad una Residenza sanitaria assistita dovranno essere vaccinati.
Green pass e scuola: le regole
Le nuove regole stabilite dal Governo resteranno in vigore fino al 31 dicembre. Si prevede, che chiunque acceda a tutte le “strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative è tenuto a possedere la Certificazione Verde“, fa sapere in una nota Palazzo Chigi.
“Questa disposizione non si applica ai bambini, agli alunni e agli studenti nonché ai frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori“, si aggiunge. Ovviamente qualcuno dovrà controllare e farlo sarà il dirigente scolastico e i responsabili di tutte le istituzioni scolastiche, educative e formative. “Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro“, si aggiunge ancora.
Green pass obbligatorio all’Università: le nuove regole
Chiunque acceda alle strutture del sistema nazionale universitario deve possedere ed è tenuto ad esibire il Green pass. A controllare, questa volta, saranno i responsabili delle Università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica. In questo caso: “Le verifiche sono svolte a campione con le modalità individuate dalle Università. Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, la verifica sul rispetto delle prescrizioni deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro“.
Green pass e Rsa: cosa dice la norma
L’obbligo vaccinale nelle strutture residenziali, socio-assistenziali e sociosanitarie è previsto dal prossimo 10 ottobre e si applica “a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice (RSA, strutture per anziani, ecc.)“. Ad occuparsi dei controlli i responsabili delle strutture e i datori di lavori dei soggetti che a qualunque titolo svolgono attività lavorativa: “le modalità di verifica dell’adempimento dell’obbligo saranno definite con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato di concerto con il Ministro della salute, sentito il Garante per la protezione dei dati personali“.
La nota di Palazzo Chigi sottolinea comunque la possibilità di esenzione per tutti coloro che sono “esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute“.