Matteo Bassetti, il dramma: “E’ successo alle 3 del mattino”

Genova –  “Lo strumento migliore, oggi, per cercare di incentivare la vaccinazione è l’estensione del green pass a altre attività”, perché “l’80% della popolazione vaccinata non basta nei confronti della variante Delta, che provoca una malattia con una contagiosità simile varicella. Quindi dobbiamo tendere a oltre il 90% per coprire con l’immunità di gregge i non vaccinati”.

Così ad Agorà, su Rai Tre, Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “In questa estate – ha aggiunto – abbiamo fatto fare ai medici il mestiere dei politici. Il mestiere dei medici è dire vacciniamo più persone possibile”. Per farlo “si vorrà estendere il green pass a altri contesti lavorativi?

Si vorrà togliere dal green pass il tampone? Sono ipotesi fattibili. Quello che mi spiace – ha proseguito – è che abbiamo fatto diventare i vaccini un argomento di lotta politica. Questo è forse la dimostrazione di una classe politica non all’altezza”. La vaccinazione, ha concluso Bassetti, “è un atto d’amore verso noi stessi.

Vaccinarsi significa evitare di contrarre una malattia grave e evitare di intasare le terapie intensive e ospedali, cosa che probabilmente succederà nel prossimo autunno”. Bassetti ha parlato anche delle minacce che continua a ricevere: “Stanotte ho ricevuto ancora tre telefonate tra mezzanotte e le 3 del mattino… 

Continuano, purtroppo, con minore insistenza negli ultimi giorni anche perché avranno capito buona parte di loro che le Procure stanno lavorando e quando si arriverà alla fine, credo, che qualcuno piangerà“. “L’insulto della piazza dei no vax non è contro i giornalisti o contro di me, ma contro tutti gli italiani che diligentemente hanno fatto il proprio dovere, vaccinandosi”, ha detto anche Bassetti.

“I no vax – ha aggiunto – non insultano Burioni o il presidente Draghi insultano tutti gli italiani che si sono vaccinati. A me non interessano, perché saranno perseguiti dalla legge, ma insultano la stragrande maggioranza degli italiani e soprattutto i giovani che si stanno vaccinando, dando l’esempio ai 50enni con la sindrome di Superman”.

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