I Fratelli Bianchi temono di perdere il reddito di cittadinanza
Si sono chiuse le indagini preliminari, avviate dalla guardia di finanza dopo il barbaro omicidio di Willy Monteiro Duarte, contro la famiglia Bianchi, accusata di percepire illegalmente il reddito di cittadinanza. Dovranno risarcire 29.000 euro. Indagate altre due persone.
I Fratelli Bianchi temono di perdere il reddito di cittadinanza. Le interecettazioni dal carcere con il fratello
A parlare dal carcere sono stati i due frateli Bianchi: Marco e Gabriele, che intercettati in alcune conversazioni con il fratello Alessandro, non coinvolto nell’omicidio, si dicono preoccupati per la perdita del reddito di cittadinanza. A parlare è Marco, che ha affermato: “So tutte caz***e, mica lo pigli tu a nome tuo tutto quanto, lo piglia papà.
La finanza non ha bloccato niente“. Impassibile davanti al crimine compiuto e senza mostrare nessun senso di colpa o voglia di pentimento, per Marco Bianchi la priorità è mantenere il reddito di cittadinanza. Nonostante ciò, il fratello Alessandro, sostiene che solo Marco tra i due è quello che ha compreso di più la gravità della situazione. Dal canto suo, è invece Gabriele che non mostra interesse alcuno in quanto preoccupato solo per la propria fidanzata.
Preoccupazioni futili viste le accuse con cui sono stati arrestati.
I Fratelli Bianchi temono di perdere il reddito di cittadinanza. L’indagine sulla famiglia Bianchi
Se è partita un’indagine da parte della finanza nei confronti della famiglia Bianchi, la colpa è da attribuire sempre ai due fratelli Marco e Gabriele, perchè mentre i genitori percepivano il sussidio, loro ostentavano uno stile di vita che in teoria non avrebbero potuto sostenere in quanto beneficiari del reddito di cittadinanza.
Questa condizione è stata subito notata dalla guardia di finanza, che ha immediatamente aperto un’indagine.
I Fratelli Bianchi temono di perdere il reddito di cittadinanza. La chiusura dell’indagine
Oggi, il sostituto Procuratore della Repubblica di Velletri, Giovanni Taglialatela ha chiuso le indagini preliminari e inviato i relativi avvisi a Ruggero Bianchi, e alla moglie Antonietta Di Tullio, entrambi residenti in una villa alle porte di Artena, con l’accusa di aver percepito illegalmente il reddito di cittadinanza. In attesa del rinvio a giudizio, la guardia di finanza di Colleferro conta di recupare la cifra di 29.000 euro percepita attraverso il sussidio da Ruggero Bianchi e da Antonietta di Tullio. Nel mirino della finanza anche la famiglia Belleggia, altro imputato nell’omicidio di Willy Monteiro Duarte.