Cina, confermata la pena di morte per un cittadino canadese: richiesta la grazia per il condannato
Il cittadino canadese Robert Schellenberg è stato condannato alla pena capitale da un tribunale cinese. Su lui pende l’accusa di traffico di droga. Nel 2018 era stata scelta per lui la reclusione in carcere per 15 anni, ma dopo il ricorso il caso è stato nuovamente aperto. Lo studio delle nuove prove ha portato alla condanna di morte. La Corte Suprema ha rinviato il caso.
Condannato alla pena di morte in Cina: la vicenda
Lo scorso martedì, una corte cinese ha rigettato la richiesta d’appello di Robert Schellenberg, un cittadino canadese condannato a morte. Come spiega la testata canadese Cbc, l’imputato era stato arrestato nel dicembre del 2014 e accusato di traffico di droga nel 2015.
Schellenberg era stato trovato in possesso di 225 chilogrammi di metanfetamine, ma si è sempre detto innocente. Nel 2018 è stato condannato a 15 anni di reclusione. L’anno successivo tuttavia, dopo il ricorso all’appello, il suo caso è stato riaperto sulla base di nuove prove. Il canadese è stato quindi condannato alla pena di morte.
L’Alta Corte del Popolo della provincia del Liaoning, che ha condannato Schellengberg, ha dichiarato che “i fatti nel processo originale erano chiari e le prove affidabili e sufficienti”.
Come avviene per le condanne a morte, il suo caso è stato rinviato alla Corte Suprema per essere sottoposto a revisione.
Cittadino canadese condannato a morte in Cina: richiesta la grazia
La notizia della condanna a morte decretata per Robert Schellenberg ha destato forte risentimento nell’opinione pubblica e nelle istituzioni del suo Paese. Il ministro degli affari esteri del Canada, Marc Garneau ha condannato la sentenza e ha richiesto la grazia per il suo concittadino. Sul suo profilo Twitter, ha pubblicato una richiesta diretta al tribunale cinese. “Il Canada condanna fermamente la decisione della Cina di mantenere la pena di morte contro Robert Schellenberg” scrive il politico.https://platform.twitter.com/embed/Tweet.html?creatorScreenName=the_socialpost&dnt=false&embedId=twitter-widget-0&features=eyJ0ZndfZXhwZXJpbWVudHNfY29va2llX2V4cGlyYXRpb24iOnsiYnVja2V0IjoxMjA5NjAwLCJ2ZXJzaW9uIjpudWxsfSwidGZ3X2hvcml6b25fdHdlZXRfZW1iZWRfOTU1NSI6eyJidWNrZXQiOiJodGUiLCJ2ZXJzaW9uIjpudWxsfSwidGZ3X3NwYWNlX2NhcmQiOnsiYnVja2V0Ijoib2ZmIiwidmVyc2lvbiI6bnVsbH19&frame=false&hideCard=false&hideThread=false&id=1424945151521271808&lang=it&origin=https%3A%2F%2Fwww.thesocialpost.it%2F2021%2F08%2F10%2Fcina-confermata-la-pena-di-morte-per-un-cittadino-canadese-richiesta-la-grazia-per-il-condannato%2F&sessionId=6b8189eb4275fc5d1e5ba74e2b8cd02773d3032a&siteScreenName=the_socialpost&theme=light&widgetsVersion=1890d59c%3A1627936082797&width=550px
L’ambasciatore Canadese in Cina, Dominic Barton, ha ripetutamente dichiarato che la China impone a Schellenberg una “punizione crudele e inumana”.
Cittadino canadese condannato a morte in Cina: la speranza della famiglia
La famiglia di Robert Schellenberg ha deciso di affidare a un amico le proprie dichiarazioni su quanto sta avvenendo in Cina. I parenti del canadese condannato a morte si sono detti fiduciosi e hanno ammesso di sperare negli effetti positivi dell’intervento diplomatico. “Il miglior risultato per Bob“ è ciò che più desiderano per il proprio caro.