Addio Mirko, morto asfissiato nell’azienda di famiglia. Lascia la compagnia incinta e due bimbi
Tragedia sul lavoro nel Trevigiano: a pochi giorni dalla drammatica fine di Aziz Diop alla Grigolin, un altro uomo perde la vita mentre lavorava nei vigneti della Siro Merotto, l’azienda di famiglia. Stava cercando di riparare la perdita di una cisterna con la quale stava trattando le vigne. La tragedia si è consumata in via Castelletto, al civico 88 della frazione di Col San Martino dove ha sede l’azienda, dove si trovano i vigneti e anche le abitazioni della famiglia Merotto.
La vittima si chiamava Mirco Merotto, 45 anni: lascia la compagna incinta e due bambini piccoli. Tra i primi ad arrivare in azienda il sindaco del paese Mattia Perencin: “Conosco bene la famiglia, persone per bene a capo di un’azienda storica del territorio – commenta -. Sono molto addolorato e purtroppo in questo terribile momento non possiamo fare altro che stare vicini alla compagna e ai familiari”. Gli ispettori dello Spisal e i carabinieri di Vittorio Veneto intervenuti sul posto hanno effettuato una prima ricostruzione dell’incidente che è stato fatale per Mirco Merotto.
Come si legge sul Corriere della sera edizione del Veneto, l’uomo stava lavorando nel vigneto, impegnato nelle operazioni di spargimento del solfato di rame. Il prodotto era stato inserito in una cisterna da traino, agganciata a un mezzo agricolo. Tuttavia qualcosa non ha funzionato e Merotto si è accorto che la cisterna aveva una perdita. Quindi ha deciso di provare a ripararla da solo. E si sarebbe infilato attraverso la botola dell’apertura dentro il contenitore entrando con tutto il busto e iniziando ad armeggiare per provare a risolvere il guasto ma, probabilmente, è rimasto incastrato e così ha trovato la morte per asfissia.
Merotto sarebbe stato ucciso dalla mancanza d’aria, non tanto dalle esalazioni del solfato di ferro, che non sarebbe tossico. Il padre del 45enne, Siro Merotto, ha dato l’allarme non vedendo rientrare il figlio: è corso tra i filari e si è trovato davanti la terribile scena, con il corpo del figlio giaceva per metà dentro la cisterna. L’uomo ha chiamato in aiuto i familiari, hanno estratto il corpo del 45enne e allertato il Suem 118 arrivato sul posto in pochi minuti con ambulanza e automedica insieme a una squadra di vigili del fuoco.
I sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso di Mirco Merotto. A chiarire l’esatta dinamica del terribile incidente, saranno le indagini dello Spisal e dei carabinieri guidati dal capitano Giuseppe Agresti. La salma, trasferita all’obitorio dell’ospedale di Conegliano, è ora a disposizione della magistratura che potrebbe decidere di disporre l’autopsia.