Burioni: “Se costretti a chiudere mi trasferirò in Francia”
Dopo l’annuncio di Emmanuel Macron sono state effettuate quasi 2milioni di nuove prenotazioni. Roberto Burioni sembra favorevole alla linea francese, come ha dichiarato in un tweet. “Se per difendere, in nome di non so cosa, la libertà di non vaccinarsi degli egoisti ignoranti a ottobre saremo costretti a richiudere tutto con relativa catastrofe sociale culturale ed economica, io vi saluterò e con il mio Green pass mi trasferirò in Francia”, ha dichiarato il medico, diventato una delle voci più autorevoli in tema di coronavirus nel nostro Paese. Il virologo e docente all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, quindi, ha aggiunto: “Gli alfieri della libertà che affermano ‘sono a favore del vaccino ma contro l’obbligo’ fanno lo stesso ragionamento di chi dice ‘sono a favore delle tasse ma contro l’obbligo di pagarle’”.
Il dibattito è ora acceso in Italia. Giorgia Meloni si è schierata apertamente contro questa possibilità: “L’idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante, è l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana. Una follia anticostituzionale che Fratelli d’Italia respinge con forza. Per noi la libertà individuale è sacra e inviolabile”. Lo stesso ha fatto Matteo Salvini, ribadendo la sua linea dopo un incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio: “Dal mio punto di vista nessun modello francese, se ci sono eventi particolarmente affollati, come lo stadio, ci può essere una richiesta di controllo sacrosanta. Noi non siamo per gli estremismi, nè da una parte e nè dall’altra, quello francese non è un modello perchè chiedere il green pass per andare a prendere un caffè o a prendere l’autobus è fuori discussione”. Frenano anche i pentastellat, che reputano l’idea “prematura”, soprattutto per gli aspetti pratici della vicenda.