Saman Abbas, dopo 67 giorni arriva lo stop delle ricerche: del corpo nessuna traccia
I carabinieri di Reggio Emilia hanno deciso di sospendere le ricerche del corpo di Saman Abbas, la diciottenne pachistana scomparsa lo scorso 30 aprile, dopo 67 lunghi giorni di indagini nei campi di Novellara, dove abitava la sua famiglia, incolpata di averla uccisa.
Saman, interrotte le ricerche del corpo
In queste settimane di no stop ben 500 militari si sono impegnati nella ricerca del corpo della giovane, aiutati da decine di cani molecolari provenienti da tutta Europa oppure da strumenti come droni e ricerche satellitari. Tuttavia, della fanciulla nessuna notizia.
La teoria principale sulla scomparsa di Saman è quella dell’omicidio, rafforzata anche dalla testimonianza del fratello della ragazza, testimonianza raccolta nelle scorse settimane: il ragazzo ha, infatti, descritto agli inquirenti nei minimi particolari i giorni precedenti alla scomparsa di sua sorella.
Giorni che sembra siano stati ricchi di tensione e per niente sereni. Dunque, senza mezzi termini, il ragazzo ha identificato suo zio come colui che a fisicamente ucciso sua sorella.
Saman, interrotte le ricerche del corpo: è caccia alla sua famiglia
La ragazza è sparita senza lasciare tracce dalla notte del 30 aprile, è stata cercata invano ovunque. Dunque, per quanto le ricerche del corpo siano state interrotte, le attività investigative proseguiranno con il fine di arrivare finalmente alla verità.
Non solo per il ritrovamento del presunto cadavere della giovane, bensì pure per arrivare alla cattura di tutta la famiglia di Saman. Ricordiamo che padre, madre, un cugino e lo zio della ragazza si sono dati alla fuga, per cui al momento sono latitanti e ricercati a livello internazionale. Principalmente, per l’omicidio sono indagati i due genitori, partiti per il Pakistan il primo maggio, Shabbar Abbas, 47 anni e Nazia Shaheen, 46 anni.
Poi lo zio Danish Hasnain, 33 anni, considerato l’esecutore materiale a detta del fartello di Saman. E, inoltre, il cugino Nomanhulaq Nomanhulaq, 35 anni.
Saman, interrotte le ricerche del corpo: interrogato il cugino in carcere
Nel frattempo, nelle scorse settimane la Procura di Reggio Emilia ha interrogato un cugino, Ikram Ijaz, fermato il 28 maggio su un pullman che dalla Francia stava andando in Spagna e attualmente nel carcere di Reggio. Da questo confronto non è purtroppo emerso nulla di utile che possa portare alla conclusione di questa terribile tragedia.
I magistrati hanno comunue intenzione di non tralasciare nulla, per cui anche il fidanzato di Saman sarà ascoltato: si tratta un connazionale che vive nel Lazio, già intervistato di recente da alcune trasmissioni in tv.