Nuovo lockdown a ottobre, Walter Ricciardi: “Nella lotta alla pandemia non si può escludere nulla”
I dati della pandemia in Italia segnano un netto miglioramento rispetto ai mesi scorsi, con un minore numero di contagi e soprattutto di ospedalizzazioni e di decessi, ma il monito di gran parte della comunità scientifica è quello di non considerare l’emergenza come finita e tenere dunque ancora alta la soglia dell’attenzione.
A preooccupare sono le varianti, specie la Delta, e le persone che volontariamente hanno scelto di non sottoporsi alle vaccinazione. Ecco dunque che, come sottolineato dal consulente del ministero della Salute, Walter Ricciardi, non sarebbe da escludere la possibilità di un nuovo lockdown ad ottobre.
Ricciardi: “Possibile nuovo lockdown ad ottobre”
“Nella lotta all’epidemia non si può escludere nulla”, ha risposta Walter Ricciardi nel corso della trasmissione The Breakfast Club su Radio Capital a chi gli chiedeva se in vista dell’autunno era possibile prevedere nuove chiusure. Tuttavia, per lo stesso consulente del ministero della Salute, la misura potrebbe essere evitata continuando “a rispettare tutte le misure che ancora sono in vigore” e intensificando “ancora più le vaccinazioni”. “Se invece non lo facciamo – ha proseguito – provocheremo un aumento dei casi e non si può escludere che vengano introdotte misure che riducano la mobilità”.
Ricciardi: “Nuovo lockdown ad ottobre? Non è escluso”
Le parole di Ricciardi fanno seguito a quelle del direttore dell’Oms, Hans Kluge, secondo il quale ci sarebbero attualmente tutte le condizioni per una “nuova ondata di decessi ed eccesso di pressione ospedaliera dovuta al covid-19 prima dell’autunno”. Nello specifico Kluge si è dimostrato convinto che l’area europea verrà investita da una nuova ondata di covid-19 con l’arrivo dell’autunno.
Ricciardi sul possibile nuovo lockdown ad ottobre
Nel corso del suo intervento a Radio Capital, Ricciardi ha detto la sua anche sulla variante Delta, esprimendo in tutta onestà che questa debba preoccupare l’Italia. “Sta creando problemi dalla Gran Bretagna alla Colombia – ha detto il professore – non dobbiamo compiere gli stessi errori del passato quando il virus è stato sottovalutato. Probabilmente si avranno anche in Italia il numero di contagi del Regno Unito, ma se la popolazione più fragile sarà protetta gli effetti sulla mortalità e le ospedalizzazioni saranno le stesse dell’Inghilterra, quindi molto limitati”.