Bimbo scomparso nel Mugello, il padre di Nicola Tanturli: “É stato un errore, abbiamo sbagliato”
Il padre di Nicola Tanturli, bimbo scomparso nel Mugello, ha ammesso di aver fatto un errore insieme alla moglie. Un errore su cui la Procura sta indagando, insieme ad altri punti su cui è necessario fare chiarezza.
Bimbo scomparso nel Mugello: il padre ammette il suo errore
Nicola Tanturli, bambino di 21 mesi scomparso nel Mugello, è stato ritrovato nella mattinata di mercoledì 23 giugno, dopo due notti fuori casa, nei boschi di Palazzuolo sul Senio. Oggi, 24 giugno, è stato dimesso dall’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Ha trascorso la notte con la sua mamma in ospedale, per tenerlo sotto osservazione. Leonardo Tanturli, il padre del piccolo, in un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato delle due terribili giornate vissute nell’angoscia.
L’uomo ha ammesso che lui e sua moglie hanno commesso un errore. “È stato un errore, riconosco che abbiamo sbagliato. Certo, eravamo molto preoccupati, ma conosco bene la zona. Io e la mia compagna pensavamo di riuscire a trovarlo presto. Dopo alcune ore, visto che lo chiamavamo e non rispondeva abbiamo pensato che si fosse addormentato vicino a casa, così abbiamo pensato che all’alba si sarebbe svegliato e l’avremmo ritrovato.
Purtroppo non è stato così, a quel punto abbiamo chiamato il 112” ha dichiarato il padre del piccolo.
Bimbo scomparso nel Mugello: l’allarme dopo 9 ore dalla scomparsa
Leonardo Tanturli ha ricostruito la giornata in cui il figlio Nicola è sparito dalla loro abitazione. Ha spiegato che il piccolo aveva fatto il riposino pomeridiano, poi dopo cena la moglie lo aveva messo a letto e alle 19.30 era ancora lì. La donna è andata nell’orto di casa a lavorare, mentre il padre era fuori, ed entrambi credevano che il piccolo stesse ancora dormendo. A mezzanotte, quando la donna è rientrata in casa, si sono resi conto che il bambino era scomparso. Hanno deciso di andare loro a cercarlo, insieme ad alcuni amici, ma hanno allertato i soccorsi dopo ben 9 ore da quando si sono accorti che il piccolo non era nel suo letto. Gli inquirenti stanno indagando e cercando di ricostruire la dinamica degli eventi, cercando anche di chiarire quelle nove ore di silenzio prima di dare l’allarme.
Bimbo scomparso nel Mugello: il piccolo sta bene
Come si legge in una nota divulgata dall’ospedale Meyer, il piccolo sta bene. Ha trascorso la notte in osservazione, insieme alla sua mamma, e le sue condizioni sono buone. Per questo motivo l’ospedale ha deciso di dimetterlo. Rimangono ancora dei punti da chiarire, oltre al fatto che i genitori hanno aspettato 9 ore per lanciare l’allarme. Gli inquirenti stanno indagando su come abbia fatto il piccolo a percorrere così tanta strada da solo, sul motivo per cui indossava i sandali quando è stato trovato, sul fatto che è apparso molto più pulito di come ci si aspettava dopo due giorni nei boschi e sul ritrovamento di sangue davanti alla porta di casa della famiglia.