L’importante annuncio del ministro Speranza agli italiani
A ipotizzarlo è il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo a una domanda sul tema in un’intervista a La Stampa: “Non abbiamo ancora deciso, ci sarà una valutazione, 45 giorni durante una pandemia sono un tempo notevole per poter fare previsioni. Ma sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza, dare un segnale positivo al Paese”.
Il ministro, quindi, si augura di poter chiudere lo stato d’emergenza che è stato dichiarato per la prima volta nel gennaio del 2020 e poi più volte rinnovato, fino all’ultima scadenza fissata per il 31 luglio 2021. Se si decidesse di non rinnovare lo stato d’emergenza, però, sarebbe necessario “individuare la strada normativa per prolungare l’attività del Comitato tecnico-scientifico e della struttura del commissario Figliuolo”, spiega Speranza.
Nell’intervista il ministro della Salute parla anche di altre misure che potrebbero essere prese nelle prossime settimane, come lo stop dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto: “Ritengo realistica la previsione del presidente Draghi, per la metà di luglio”. Speranza invita comunque alla prudenza, parlando anche dell’ampia diffusione della variante indiana in Gran Bretagna:
se la situazione dovesse diventare ancor più preoccupante, spiega il ministro della Salute, allora “valuteremo una misura più restrittiva come la quarantena” per chi arriva da quel Paese. Un’ipotesi già avanzata anche dal presidente del Consiglio, ma che, per ora, non viene messa in campo da subito.
Speranza parla poi di vaccinazione eterologa, ovvero del richiamo da effettuare con un vaccino a mRNA dopo aver ricevuto la prima dose di AstraZeneca: “La Germania lo fa da due mesi, anche la Francia e la Spagna fanno da tempo: è una procedura che ha dato buoni risultati, non sono invenzioni, ma evidenze e studi scientifici”. Ci sono Regioni che, però, esprimono perplessità sul mix di vaccini, come nel caso della Campania: per Speranza “devono adeguarsi.
Capisco che ci possano essere tempi diversi di adeguamento a una direttiva, esigenze particolari di riorganizzazione della campagna, ma alla fine le nuove indicazioni devono essere applicate in ogni angolo del Paese”. In ogni caso il ministro della Salute è ottimista sulla campagna vaccinale: “Con le dosi in arrivo nelle prossime settimane siamo in condizione di continuare con il ritmo prestabilito”.