Rai, il famoso conduttore cambia vita, dalla tv alla Chiesa: diventa prete
Ricordate Fabrizio Gatta? Volto di Rai1 per quasi vent’anni, passato dalla conduzione di Linea Blu a Linea Verde fino a Unomattina Weekend. Da qualche anno il giornalista ha salutato il piccolo schermo per dedicarsi al prossimo, si è laureato in Teologia ed è diventato sacerdote. Don Fabrizio Gatta “esercita” nella città di Sanremo. In una intervista all’Avvenire qualche anno fa ha raccontato il suo percorso:
“Non credo nelle folgorazion. La vocazione è qualcosa che è presente fin dal concepimento, come un seme, ma che poi deve maturare, con il tempo. richiede un esodo da se stessi. E non si può uscire da sé stessi sull’onda di un singolo avvenimento. Gli eventi possono, piuttosto, riconsolidare e confermare una scelta”.
Racconta di cosa gli è successo un giorno: “Io stesso sentivo la chiamata molto forte dentro di me e sono andato, per esempio, a Fatima per guardare, occhi negli occhi, la Madonna. Sono stato anche in Terra Santa perché volevo vedere i luoghi della Scrittura. Ma non si può ridurre la mia scelta a un unico episodio “scatenante”: è stato un cammino di tre anni, un lungo discernimento, che continua ancora.
Gesù è entrato a gamba tesa nel buio della mia esistenza, buttando fuori tutte quelle cose, come il successo e i soldi, che (ora me ne rendo conto) erano solo delle mediocrità. A tal proposito c’è una frase molto bella del Beato Pino Puglisi che recita: “Venti, sessanta, cent’anni… questa è la vita. Ma cosa serve se poi sbagliamo direzione?“, aveva ricordato Gatta.
Ricorda, infine, il momento decisivo della sua scelta: “Alla scadenza del mio contratto con Linea Verde, ho lasciato il piccolo schermo e, lo scorso ottobre, mi sono iscritto alla Pontificia Università Gregoriana. Ho messo la mia vita nelle mani dei Missionari del Preziosissimo Sangue: saranno loro a decidere se la mia vita potrà prendere questa nuova direzione.
Una vocazione adulta va soppesata perché si tratta di formare una persona che la vita ha, di fatto, già plasmato. Per questo, quando mi sono recato dal cardinale Agostino Vallini dissi: “Eminenza, io vorrei fare questo cammino. Ho 50 anni, so che è una difficoltà”. Ma lui mi rispose: “Caro Fabrizio, chi sono io per dire no allo Spirito Santo che ti manda qui, oggi, da me!”. Mi sono sentito abbracciato”.