Omicidio Willy, inizia il processo: fratelli Bianchi, Belleggia e Pincarelli a rischio ergastolo
Al via il processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo morto dopo un pestaggio di cui sono accusati i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli: tutti e quattro dovranno rispondere del reato di omicidio volontario per cui rischiano l’ergastolo.
Omicidio Willy: al via il processo
Per loro è stato disposto il giudizio immediato, vale a dire il passaggio diretto alla fase del dibattimento senza udienza preliminare. I loro legali avevano provato a chiedere l’accesso al rito abbreviato che permette di avere uno sconto di un terzo della pena, ma il giudice ha rifiutato la richiesta. Per i reati più gravi, tra cui quello di cui sono accusati i giovani, non sono infatti previsti sconti.
Tutti e quattro i ragazzi sono stati arrestati subito dopo la rissa, avvenuta sotto gli occhi di decine di testimoni in piazza Oberdan a Colleferro che hanno indicato nel gruppetto di Artena i responsabili dell’uccisione ragazzo. Costoro hanno sempre negato di averlo toccato e si sono incolpati l’un l’altro, ma le intercettazioni effettuate dai carabinieri in carcere sembrerebbero dimostrare il contrario.
Queste infatti le parole dette da Pincarelli in un colloquio con il padre: “Solo ci so, ci so tirato.
Solo lo so un po’ rovinato, gli so tirato quanto steva per terra da chiglio“. Parole che sembrano dimostrare che il ragazzo abbia fatto del male a Willy quando era in terra. Bianchi, invece, a colloquio con il fratello, ha dato la colpa a Francesco Belleggia, l’unico attualmente ai domiciliari: “L’ha spezzata chiglio figlio de puttana de Belleggia la vena n’canna (in gola, ndr)“.