Denise Pipitone, caos in diretta tv: una lite senza precedenti
Alta tensione durante la puntata di Quarto Grado che è andata in onda venerdì 28 maggio su Rete 4 e che si è occupata ampiamente del caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo il 1 settembre del 2004. Nel mirino l’ex pm Maria Angioni che si è occupata delle indagini dall’ottobre del 2004 al luglio del 2005.
La pm, che negli ultimi giorni è spesso ospite di trasmissioni che si occupano del caso ha ribadito le sue convinzioni sui rallentamenti delle indagini. A quel punto dallo studio sono partite una serie di critiche. Prima tra tutti quella di Sabrina Scampini che ha ricordato la sentenza di secondo grado che critica aspramente le indagini fatte nei primi mesi dopo la scomparsa della piccola.
“Ma un po’ di senso critico, non dico di vergogna, ma qualcosa se l’è chiesto? È sempre sicura delle sue opinioni ma è anche la persona che all’inizio avrebbe dovuto indagare e invece ha reso l’indagine impossibile”. “Se volete mi vergogno pure. E allora?”, è stata la replica del magistrato. “Viene qua dopo 17 anni a dire che non va bene niente e ha la verità in tasca. Ma quella verità l’avrebbe dovuta trovare lei”, è la replica dallo studio.
La Angioni risponde che era arrivata al fascicolo Pipitone dopo essersi occupata di sette e maghe, e che comunque aveva cambiato impostazione nelle indagini. Nuzzi in un primo tempo cerca di smorzare i toni poi nel finale della fascia dedicata al caso si scontra per ben due volte, pesantemente, con l’ex pm. Prima le domanda cosa fa adesso.
“Perché lo devo dire, vuole mandarmi una bomba?”, risponde sorridendo l’ex pm scatenando la reazione risentita di Nuzzi. “Spero che stia scherzando, al massimo alle donne mando fiori o cioccolatini”. La Angioni prova a giustificare gli equivoci della serata spiegando che sente e basta le persone in studio perché non ha un monitor. Tutto finito? Macchè.
Nel finale l’ex pm critica l’impostazione della trasmissione: “Non si possono fare processi qui”. Nuzzi non la fa nemmeno finire e le voci iniziano a sovrapporti. “Non glielo permetto”, dice indispettito il conduttore che poi contrattacca: “Dovrebbe chiedersi perché stiamo ancora qui a farci le stesse domande da 17 anni”. Alla fine Nuzzi prova a tendere la mano: “Se la Angioni la prossima puntata vuole venire in studio noi la accoglieremo”.