Eitan, come si è salvato l’unico superstite dell’incidente in funivia
Roma, 24 maggio 2021 – C’è un unico sopravvissuto alla tragedia che ha scosso Stresa, l’incidente della funivia del Mottarone, in cui hanno perso la vita 14 persone. Si chiama Eitan e ha solo 5 anni, ma è piccolo guerriero. Dopo aver perso nella caduta della cabina la mamma, il papà e il fratellino, è rimasto aggrappato alla vita e ora lotta nel reparto di rianimazione del Regina Margherita di Torino. Cosa l’ha salvato dal terribile impatto?
“Per essere riuscito a sopravvivere – spiegano fonti interne dell’ospedale – è probabile che il padre, che era di corporatura robusta, abbia avvolto con un abbraccio suo figlio“. Il piccolo è ora intubato e sedato. “Le fratture sono multiple, hanno interessato le gambe e un braccio”, ha spiegato Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino. “Il bambino è in rianimazione, quindi intubato e addormentato. Ed è in prognosi riservata perché naturalmente la condizione quando è arrivato era abbastanza critica. In questo momento le condizioni sono stazionarie. Per capire come possa evolvere bisognerà aspettare le prossime 48 ore. La situazione stabile ci lascia ben sperare – conclude La Valle – ma in questi casi l’evoluzione può variare improvvisamente”.
“Famiglia chiede di pregare per bambino”
“La famiglia è qui, in ospedale, ma ha chiesto in questo momento il massimo riserbo, è in lutto per quello che è successo e in ansia per il bambino, non vuole per questo rilasciare alcuna dichiarazione”. Così Giovanni La Valle, che fuori dal Regina Margherita dove il bimbo è ricoverato ha parlato a nome della famiglia ai giornalisti sottolineando che la famiglia chiede di pregare per il bambino. Al momento accanto al piccolo ci sono i nonni paterni e la zia, sorella del papà, arrivati ieri sera da Pavia mentre in giornata sono attesi in arrivo da Israele i nonni materni.
Zia: “Ho saputo cos’era successo da Whatsapp”
“Ho saputo cos’era successo dai messaggi di Whatsapp. Ho cominciato a ricevere tanti ‘mi dispiace’ e non capivo perché…”. Così, fuori dall’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, Aya Biran, zia del piccolo Eitan. Medico in un carcere del Pavese, la donna non si sbilancia sulle condizioni del nipotino che restano critiche. “Non sappiamo quale sarà la direzione – si limita a dire -, il trauma subito include un trauma cranico, bisogna vedere come evolverà la situazione”.
Quando Aya Biran è arrivata a Torino, all’ospedale in cui era già ricoverato il nipote, era notte fonda. Dopo i messaggi su Whatsapp, “ho chiamato mio fratello che non mi ha risposto, così anche mia cognata – racconta la donna -. Due ore dopo abbiamo ricevuto la conferma dei carabinieri e capito che mio nipote era vivo perché il suo nome non era nell’elenco delle vittime”. “Ho perso mio fratello, mia cognata, un altro nipotino – dice Aya Biran – e con loro sono morti anche i nonni di mia cognata, che dopo aver ricevuto il vaccino in Israele avevano deciso di venire in Italia per stare un pò con i nipoti dicendo ‘cosa mai può succedere in Italia’”.
Sul profilo Fb del papà il tifo per Eitan
“Dio circonda il piccolo Eitan con il tuo amore”, “Piccolo resisti“, “Forza Eitan, resta con noi“: vanno al piccolo di 5 anni tanti dei messaggi lasciati sulla pagina Facebook del suo papà, Amit Biran, morto insieme alla moglie, all’altro figlio Tom, ai due nonni di lei, e agli altri passeggeri presenti sulla cabina della funivia crollata. Un messaggio di cordoglio è apparso anche sul sito dell’università di Pavia per ricordare Amit, “studente di Medicina, coinvolto, con la sua famiglia, nella tragedia sulla Funivia del Mottarone”.