Mago Candido, lo ricordate? Truffava anziani in tv “per togliere il malocchio”, ecco che fine terrificante ha fatto
Quattro anni e quattro mesi per Mago Candido, 3 anni e mezzo alla figlia Vanessa e un anno e otto mesi alla moglie Morena, entrambi aiutanti dell’occultista. Questo, quanto riporta il Corriere della Sera. Il gup di Lodi Francesco Sirchia ha accolto le richieste di patteggiamento di Renzo Martini, conosciuto sotto lo pseudonimo di Mago Candido. Martini utilizzava le televisioni locali per farsi pubblicità, assicurando di “togliere il malocchio e mettere in contatto con l’aldilà i clienti”. Le fiamme gialle di Lodi avevano arrestato Martini nella sua abitazione di Castelgerundo, nel Basso Lodigiano, per associazione a delinquere finalizzata a truffa aggravata.
La sentenza di lunedì 17 maggio ha quindi portato alla confisca del patrimonio di Martini. Alla fine delle indagini portate avanti dagli investigatori, Mago Candido è stato ritenuto colpevole di aver truffato 86 vittime (i clienti a inizio indagini erano 450), prevalentemente donne e anziani, alcuni di loro avevano pagato i consulti alcune decine di migliaia di euro, in un caso anche 350mila. Tuttavia, soltanto quattro di loro si sono presentati all’udienza preliminare dello scorso 21 aprile, richiedendo un risarcimento delle quote elargite, complessivamente 15mila euro.
Gli averi di Mago Candido si aggirano intorno a 3,6 milioni di euro. Conti correnti e immobili sono stati inizialmente posti sotto sequestro, per poi essere confiscati dal tribunale. Al momento dell’arresto risalente ormai a un anno fa, il cartomante aveva immediatamente acconsentito di patteggiare. Mago Candido ha trascorso sei mesi agli arresti domiciliari nella sua casa a Castelgerundo, da dove curava i clienti attraverso dirette sui social e su Canale Italia. In seguito, è stato disposto per Martini l’obbligo di dimora. Una volta che la sentenza sarà esecutiva, il cartomante sarà obbligato a scontare la pena di ulteriori tre anni e otto mesi. I legali dell’occultista, Alessandro Lunni e Gianluca Pasquali, sarebbero intenzionati ad avanzare richiesta per una misura alternativa, ad esempio l’affidamento ai servizi sociali.