Big Pharma e Pfizer: questa proprio non ci voleva
Big Pharma in ribasso dopo la svolta di Biden. Pfizer: “No alla sospensione dei brevetti”. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a poco più di 100 giorni dal suo insediamento ha preso una posizione netta nella lotta al coronavirus. L’ex vice di Obama, ora padrone della Casa Bianca, ha annunciato di essere favorevole alla sospensione dei brevetti per i vaccini.
Gli Stati Uniti, quindi, sono pronti a una produzione di massa senza vincoli legati alla proprietà intellettuale. Ma cosa significa e perché è stata presa questa decisione proprio adesso? L’Oms, più o meno tutti i governanti dei Paesi occidentali (ma non solo), hanno accolto con favore la posizione di Joe Biden. Il motivo che ha spinto il presidente degli Stati Uniti a sospendere i brevetti è quello di sconfiggere il Covid il prima possibile.
Senza il vincolo della proprietà intellettuale, infatti, ciascuna azienda farmaceutica potrà produrre i vaccini già approvati, abbattendo i tempi legati alle future produzioni e consegne. In aggiunta, si tratta di una decisione presa mentre il contagio è esploso in India, dove vivono oltre 1 miliardo di persone. Una pandemia con un serbatoio del genere difficilmente potrebbe arrestarsi nei prossimi mesi se non controllata:
permettere anche ai Paesi in via di sviluppo di produrre vaccini per loro stessi, senza dover aspettare interventi assistenzialisti, dovrebbe accelerare la fine del Covid. L’Unione europea ha immediatamente plaudito al gesto di Biden. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, si è detta pronta a discutere qualsiasi proposta che garantisca di uscire dalla crisi in modo efficace. Stessa posizione del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, che ha posto l’accento sull’obiettivo: accelerare il processo di vaccinazione a livello mondiale.
In Italia, il ministro della Salute e quello degli Esteri, rispettivamente Roberto Speranza e Luigi Di Maio, hanno parlato di scelta coraggiosa e di svolta. Pronti a discutere della sospensione dei brevetti anche la Germania e la Francia. Ma c’è anche chi non è d’accordo. La Federazione internazionale delle aziende farmaceutiche, con sede a Ginevra, si è scagliata contro la decisione degli Stati Uniti di sospendere i brevetti dei vaccini anti-Covid.
Le case farmaceutiche mondiali hanno sottolineato di essere in linea con l’obiettivo che i vaccini siano distribuiti a tutti rapidamente: secondo loro, una sospensione dei brevetti sarebbe una “risposta semplice, ma sbagliata, a un problema complesso”. BioNTech, per esempio, ha rilasciato un comunicato in cui ha spiegato che i brevetti non sono il fattore che limita la produzione del suo vaccino. Posizione ribadita anche da Pfizer, attraverso l’amministratore delegato Albert Bourla. La scelta di Biden e le reazioni europee hanno portato i titoli di Moderna, Pfizer e Novavax a perdere quota in Borsa (AstraZeneca meno perché non solo produce, ma distribuisce senza profitto).