Il grillino furbetto si tiene la casa: “Deve lasciarla, non è più sottosegretario”
Il Conte II ce lo siamo messo alle spalle ormai da un mese ma qualcuno sembra non essersene accorto.
In particolare, sembra che il deputato del Movimento 5 Stelle Angelo Tofalo non abbia ancora liberato l’appartamento prospiciente il palazzo dell’Aeronautica ottenuto quando ricopriva il ruolo di sottosegretario alla Difesa. A rivelarlo è il Corriere della sera. In termini di legge, Angelo Tofalo non è ancora al di là del limite massimo dei 90 giorni concessi per liberare gli immobili di questo tipo, ma nel suo caso gli sono già state comunicate le “cessate esigenze”. Il motivo pare risieda nel fatto che l’assegnazione è stata un’eccezione e che, ora, quell’immobile debba tornare rapidamente disponibile. Dallo Stato Maggiore si aspettavano che, visti i termini eccezionali di assegnazione, Tofalo lasciasse l’appartamento non appena uscito dall’esecutivo di Giuseppe Conte.
Non che Angelo Tofalo non abbia un posto dove andare, anzi. Il Corsera riporta che il deputato ha un appartamento a Roma ma, nonostante questo, non avrebbe ancora effettuato il trasloco per liberare il monolocale nel palazzo dell’Aeronautica. Non bisogna comunque considerare questo come unicum nel panorama politico italiano. Uno degli ultimi casi simili che hanno destato maggior clamore in tempi recenti è quello di Elisabetta Trenta, anche lei esponente del Movimento 5 Stelle al pari di Angelo Tofalo. Nel suo caso si scoprì che continuava ad abitare nell’alloggio di servizio assegnatole quando venne eletta ministro della Difesa anche dopo essersi dimessa. La Trenta cercò di giustificarsi spiegando che quell’alloggio continuava a spettarle perché suo marito era un militare in carica ma pochi giorni dopo fu costretta a trasferirsi. Anche in questo caso, infatti, la coppia disponeva di una casa di proprietà a Roma dove si sarebbero potuti trasferire senza continuare a occupare un immobile statale.
La casa in cui abita Angelo Tofalo non è una reggia ma un normale appartamento con una camera da letto, un bagno, il soggiorno e la cucina. L’immobile sorge in una palazzina di via del Castro Pretorio, a pochi passi dalla stazione Termini di Roma, di fronte al palazzo che ospita lo Stato Maggiore dell’Aeronautica dove Tofalo aveva l’ufficio. Il Corriere della sera è in grado di rivelare che, in quanto alloggio di servizio, il canone d’affitto mensile sarebbe di 300 euro ai quali vanno aggiunti ulteriori 100 euro per utente. Poco più di un anno fa, quando ancora ricopriva il ruolo di sottosegretario alla Difesa, Tofalo si espose contro gli occupanti degli alloggi di servizio militari sine titulo, sostenendo che “la Difesa deve accelerare nella riacquisizione dei propri beni”.
Sull’assegnazione dell’immobile, per quanto non dovuta, nessuno ha mai posto obiezione. Qualche mormorio lo destò la ristrutturazione dello stesso prima dell’insediamento di Totolo, come spiega il Corsera ma non ci fu niente da eccepire. Ora, lo Stato Maggiore ha deciso di inviare la lettera a Totolo esprimendo i termini entro i quali l’alloggio dovrà essere lasciato, che scadono il 16 maggio. Pare, comunque, che il deputato si stia già muovendo per effettuare il trasloco. L’onorevole è intervenuto nel corso della mattinata parlando di “accuse deliranti” e informando che domani parlerà su Facebook.
Ha parlato con l’Adnkronos, invece Elisabetta Trenta, che ha difeso a spada tratta il pentastellato: “Il mio caso e quello di Tofalo si somigliano molto per esser basati sul nulla. All’ex sottosegretario alla Difesa hanno detto di lasciare l’alloggio entro 30 giorni, ed è passato ora un mese. Non capisco davvero come un giornale nazionale così importante ritenga di dover dare questa notizia che, quantomeno, è assai prematura”. L’ex ministro, poi, ha aggiunto: “Bisogna sempre chiedersi il perché delle cose e prima o poi lo scopriremo. Sarà forse perché siamo dei 5 stelle? Così come lo era Morra e che ora è stato ricoperto dal fango? Qual è lo scopo di tutto ciò? Mi rattrista molto come cittadina e sono sicura che Tofalo si difenderà da ogni attacco”.
Diverse le reazioni politiche. Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia, ha commentato: “L’ex Ministro pentastellato Elisabetta Trenta, di cui si erano perse le tracce, ha deciso di rompere il silenzio per difendere il privilegio suo e di Tofalo di mantenere, pur non avendo più alcuna funzione, l’appartamento di servizio. Con i pentastellati non si finisce di sprofondare nel baratro della spudoratezza: non solo non si schiodano dai privilegi che tanto volevano contrastare, ma quando vengono beccati con la mano nella marmellata hanno anche l’indecenza di recitare la parte dei verginelli. Trenta si chiede cosa ci sia di male a resistere nel godimento del privilegio di un appartamento di servizio anche quando non si svolgono più le funzioni? Se fosse in buona fede sarebbe da internare”.