AstraZeneca, Galli su dati obsoleti agli Usa: ‘Sono sconcertato’
L’infettivologo Massimo Galli esprime alcuni dubbi sui dati forniti sul vaccino di AstraZeneca. Ospite del programma Omnibus, il primario all’Ospedale Sacco di Milano, sostiene di essere sconcertato davanti alla possibilità che siano stati forniti dati sbagliati agli Stati Unti sul vaccino AstraZeneca, come sostenuto dalla massima autorità Usa in virologia, Anthony Fauci. Questi errori – ha detto Galli – vanno superati al più presto perché la campagna vaccinale deve procedere spedita. Galli ha anche parlato del vaccino russo che sostiene essere buono, pur avendo dubbi relativi alla sua produzione.
Galli, vaccini e Sputnik
Galli ha le idee chiare su AstraZeneca. Secondo il virologo, ci sono stati degli errori dal punto di vista comunicativo. Ma adesso l’obiettivo è superarli e procedere spediti con la campagna di immunizzazione. Ospite del programma di La7, il professore interviene sul caso del vaccino, sospeso per alcuni giorni a seguito di sospetti casi di trombosi, che ha scatenato l’opinione pubblica mondiale. L’Ema ha dato il via libera giovedì scorso rassicurando la popolazione. Come confermato negli ultimi giorni, infatti, il vaccino è sicuro, il problema semmai riguarda la comunicazione non del tutto precisa fornita dall’azienda inglese.
Sul vaccino russo invece Galli è colpito positivamente da alcuni fattori: “Dai dati sembra un ottimo vaccino”.
In merito alla possibilità di produrlo in Italia invece nutre qualche dubbio: “Mi chiedo come mai i vaccinati in Russia siano così pochi in percentuale…”. Il dubbio riguarda anche l’eventuale vendita all’Italia, “sono in grado di produrre e vendercelo o sono loro che cercano qualcuno che lo produca per conto loro?”, si chiede Galli.
Galli su AstraZeneca: “Errori nella comunicazione”
“Sulla situazione di AstraZeneca – dichiara – certamente sono stati combinati diversi pasticci anche di tipo comunicativo”. Per Massimo Galli bisogna superarli perché l’Italia non può permettersi affatto di rallentare nella campagna di immunizzazione. Poi, alla domanda chiara della giornalista, se siano stati o meno forniti dei “dati obsoleti” agli americani l’infettivologo risponde: “Mi sembra strano, enorme.
Se fosse così allora buttiamo via tutto…”. Nei giorni scorsi gli Stati Uniti avevano pubblicato i dati sull’efficacia del vaccino anglo-svedese sostenendo che fosse del 79%. Tuttavia, il giorno dopo in un comunicato stampa il Niad (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) guidato da Anthony Fauci aveva parlato di “informazioni obsolete”. “Il vaccino è probabilmente molto buono – ha detto Fauci in un’intervista al network Usa Abc – ma il comunicato stampa diffuso dall’azienda non era del tutto accurato e potrebbe essere fuorviante”. I dati di AstraZeneca risalgono a prima del 17 febbraio 2021, e per questo potrebbero non tenere conto delle varianti del virus.
AstraZeneca, Galli è sconcertato
Galli non sa spiegarsi cosa sia successo e non nasconde i suoi dubbi.
“Sono sconcertato perché la mia netta sensazione è una sensazione che vede una contrapposizione in questo momento che va molto aldilà degli aspetti sia tecnici che scientifici nel parlare dei vari vaccini”. Questo elemento è “preoccupante” per il semplice fatto che “noi dei vaccini abbiamo assolutamente bisogno”. Infine, in modo ironico, si sofferma per descrivere la particolare situazione italiana nella corsa alle dosi: “Siamo nella condizione di paese quasi con il cappello in mano a chiedere la carità”. Questa vicenda nel suo complesso, conclude Galli, costituisce una “pesante lezione che deve essere imparata”.