Sgarbi, stoccata alla Raggi: “Ha reso Roma più vivibile … per i cinghiali”

Vittorio Sgarbi ha ormai ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Roma, sostenuto da una coalizione ma sotto la bandiera del suo movimento Rinascimento. Prima ancora di questo, però, il critico d’arte ha sempre avuto con Virginia Raggi il dente avvelenato e in questo senso i cinghiali di Roma gli danno un bell’assist.

Sgarbi: “Con la Raggi Roma vivibile per i cinghiali”

#roma2021 #sgarbisindaco #rinascimento Virginia Raggi ha reso Roma più vivibile. Per i cinghiali…” scrive Sgarbi su Twitter. E a corredo di questa stoccata al sindaco pentasellato di Roma, allega una bella foto che sarebbe ancor più bella se fosse stata fatta in un contesto agreste. Invece siamo a Roma, o per meglio dire nella Roma “parallela”, quella della monnezza, dove alcuni cinghiali stanno allegramente banchettando.

Ma sui cinghiali il Comune se la prende con la Regione

Nel frattempo, a Roma sul versante degli ungulati le cose non sembrano affatto migliorare: sono sempre di più, sempre più parte della fauna cittadina, e sempre più attratti dai banchetti all you can eat rappresentanti dall’immondizia non raccolta. A novembre, l’assessore al verde del comune di Roma, la pentastellata Laura Fiorini, aveva ributtato la palla in campo alla Regione Lazio, accusando la giunta Zingaretti di peccare di “inerzia” in merito alla questione. Forse qualcuno dovrebbe dire alla Raggi che i cinghiali, per quanto simpatici, non possono votarla, nonostante tutti i “favori” che lei sta rendendo agli amici ungulati.

La Raggi “sventura” di Roma

Nel frattempo Sgarbi procede spedito nella campagna elettorale come candidato sindaco di Roma, invitando il centrodestra a confluire su di lui. Già ad ottobre aveva reso noto questo intento, e nella medesima occasione – una conferenza stampa en plein air nel centro di Roma – aveva detto questo di Virginia Raggi: “La sindacatura di Virginia Raggi passerà alla storia come la più grave calamità naturale dopo il grande incendio di Roma del 64 D.C. ai tempi dell’imperatore Nerone”. Chissà che ne pensano i cinghiali …

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