“Insegnategli che la bandiera non si butta via”: ecco la denuncia contro Achille Lauro
Le polemiche su Sanremo, a distanza di una settimana dal termine della kermesse, non si sono ancora spente. Non è stata l’edizione che in termini di ascolti ha riscosso maggior successo tra il pubblico ma è stata la prima in periodo di pandemia.
Il teatro Ariston svuotato dal pubblico, le poltrone rosse in bella mostra. Nessun applauso dalla platea a sottolineare le esibizioni, i monologhi e le battute, nessun fischio al rivelamento della classifica, diventato ormai un must delle edizioni sanremesi. Amadeus e Fiorello hanno provato a rendere meno piatto un festival di Sanremo non nato sotto la migliore stella e, nei limiti delle possibilità a loro disposizione, ci sono riusciti. Non sono certo mancate le polemiche, come quelle che hanno investito Achille Lauro per le sue esibizioni, soprattutto quella iniziata con il tricolore sulle spalle, poi poggiato per terra. Proprio questo gesto è stato al centro di una lettera di “formale denunzia” rivolta al prefetto di Imperia, competente sul territorio di Sanremo dove sorge il teatro Ariston.
Lo show di Achille Lauro non è piaciuto a molti, soprattutto ai nostri militari. Dopo la lettera del generale Rodolfo Sganga, nel quale l’alto ufficiale dell’Accademia di Modena ha spiegato ad Achille Lauro e agli italiani cosa sia e cosa rappresenta davvero il tricolore, è arrivata la denuncia da parte di un ex carabiniere in congedo. Nella sua lettera al prefetto di Imperia, che noi de ilGiornale.it abbiamo ricevuto in esclusiva, Simone Tutino ha chiesto all’autorità competente di avviare un procedimento per ammonire il gesto computo da Achille Lauro nel corso del festival di Sanremo. “Mi risulta che un partecipante, Achille Lauro, abbia lanciato a terra la bandiera tricolore nel nostro Paese e questo mi ha ferito nel profondo. Io, innanzi a quella prestigiosa bandiera, ho giurato fedeltà alla Patria ed è il simbolo indelebile del nostro Paese a cui vanno resi gli onori”, scrive nella sua lettera Simone Tutino.
L’ex carabiniere, ora libero professionista, fa poi una richiesta al prefetto di Imperia, competente per il territorio di Sanremo: “La prego di aprire un’indagine interna, acquisendo fotogrammi e immagini al fine di avviare la procedura anche tramite la Polizia di Stato e il Ministro, affinché ci sia formale ammonimento al gesto. Qualcuno gli deve insegnare, ad Achille, che nulla si butta a terra. Chiedo l’avvio della procedura, con questa mia, essendo una formale denunzia“. Simone Tutino, infine, nella sua lettera ha informato il prefetto di Imperia di aver inserito in copia conoscenza la presidenza della Repubblica.
Anche Massimo Biale, chef responsabile ristorazione del circolo ufficiali delle Forze armate d’Italia di Roma, che attualmente si trova in Libano con il contingente italiano dell’Onu, ha voluto esprimere la sua opinione sull’accaduto: “Il tricolore, simbolo dell’unità nazionale, va onorato, sempre! È con quel vessillo in mano che sono morti tanti giovani che ora potrebbero essere i nostri bisnonni e i nostri nonni e quindi bisogna averne in profondo rispetto”.