Escono con l’autocertificazione falsa, per il giudice non è reato: “I Dpcm di Conte sono illegittimi”
Il tribunale di Reggio Emilia ha assoluto due persone che avevano firmato un’autocertificazione falsa, ritenendo illegittimi i Dpcm che limitano gli spostamenti dei cittadini per l’emergenza Covid.
“La falsa autocertificazione non può essere punita”
La storia risale al marzo del 2020, in pieno lockdown, quando per uscire di casa appunto bisognava giustificarsi scrivendo il motivo nell’autocertificazione. Due persone furono denunciate dai carabinieri perché dichiararano di dover andare in ospedale per delle analisi quando invece non avevano mai messo piede nel nosocomio. Ma il giudice li ha assolti.
“Illegittimi il dpcm “Io resto a casa” e gli altri analoghi dpcm emanati dal presidente del Consiglio durante la prima emergenza Covid. E ciò perché il decreto dell’8 marzo 2020, che istituiva le zone rosse al Nord, configura un vero e proprio obbligo di permanenza domiciliare, la quale costituisce una misura restrittiva della libertà personale che soltanto il giudice penale può adottare”, si legge nella sentenza.
La sentenza numero 54 del 2021 del Tribunale di Reggio Emilia
Con sentenza numero 54 del 2021 il giudice Dario De Luca ha ritenuto infatti un «falso inutile» l’autocerticazione che il cittadino è “costretto” a compilare a seguito del dpcm. E ciò perché contrario all’articolo 13 della Costituzione. L’atto amministrativo, dunque, va disapplicato e assolto l’imputato che nell’autocerticazione dichiara ai carabinieri il falso. Neppure un provvedimento normativo, in astratto, può imporre di restare a casa. La Costituzione pone infatti una doppia riserva, di giurisdizione oltre che di legge.
Sgarbi canta vittoria: “Dpcm farlocchi come Conte”
Vittorio Sgarbi canta in qualche modo vittoria dopo che si è diffusa la notizia della sentenza. “Quei Dpcm farlocchi del finto Avvocato del popolo’”, scrive su Facebook il parlamentare. Il critico d’arte e sindaco di Sutri è tornato dunque a prendere di mira uno dei suoi bersagli preferiti, l’ex premier Giuseppe Conte. Lo stesso Sgarbi, in effetti, non aveva mai nascosto le sue perplessità sui Dpcm criticando a più riprese la limitazione delle libertà personali per l’emergenza sanitaria.