Sardine, quando la Cristallo diceva: “Ho criticato il Pd in Calabria e ho ricevuto minacce”
Sembrano mille anni fa, eppure era “solo” maggio 2020 quando le Sardine, nella persona di Jasmine Cristallo, avevano parole di fuoco per il Pd. Tutto iniziò quando la sardina calabrese equiparò il velo di Silvia Romano a quello della Madonna. Il Primato Nazionale riportò le sue dichiarazioni. Lei ci accusò di essere “mandanti” di legioni di misogini che l’avevano insultata. Chiedemmo un chiarimento, che in maniera più o meno surreale, ci fu. Alla luce della wave occupy Pd inaugurata dalle Sardine, però, sono più che altro le dichiarazioni sui dem e su altri partiti facenti parte della compagine di governo a far pensare.
Le Sardine oggi vogliono “occupare” il Pd
Pochi giorni fa un manipolo di Sardine si è presentato presso la sede del Pd nazionale, a Roma, con tanto di sacchi a pelo e tende. La ragione? Dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti, i pesciolini – tra i quali spicca appunto anche la Cristallo – chiedevano ai dem “una ‘Piazza Grande bis’ all’esterno del Pd (…) ovvero di “aprire il partito” per un “campo largo di centro sinistra” che comprenda anche le realtà civiche, le associazioni, i territori”. “Se non ci sarà un cambio radicale della dirigenza, il dialogo non è più possibile e chiediamo a Zingaretti di seguirci anche lui, fuori dal Pd”, dicevano ancora. Poi Valentina Cuppi, presidente del Pd, li ha accolti e l’occupazione è “saltata”: “Abbiamo capito che il Pd è’ un arcipelago di correnti: usciamo di qui piu’ che come Sardine, come salmoni“, ha dichiarato Jasmine Corallo. “Noi abbiamo constatato che il Pd è in un pantano incredibile per colpa di correntismi e renzismi che non smettono di caratterizzare questo partito”, aggiunge la sardina Donnoli. “Siamo stati ascoltati dalla presidente Cuppi che è slegata dalle correnti e ha creduto nel progetto di allargamento di Piazza Grande. Siamo stati rassicurati”, concludono.
Ma un tempo col Pd non ci andavano morbidi
Quindi, una tempesta in un bicchier d’acqua, sebbene pieno di sardine. Ci stupisce comunque questo attaccamento al Pd, questa volontà di farlo “aprire” ad altre correnti da parte delle Sardine e nello specifico della Cristallo, dato che nel 2020, discutendo del ritorno in patria molto (troppo) “mediatico” di Silvia Romano la Cristallo “scagionava” il governo dalle reazioni negative: “Io non sono filogovernativa, e questo penso che sia chiaro: sono stata la prima ad attaccarli su tutta la linea”, mette bene in chiaro. La Cristallo asseriva che “i Cinque Stelle per me sono il male peggiore del mondo” mentre del Partito Democratico diceva: “L’ho sempre attaccato violentemente e mi hanno fatto a pezzi. In Calabria mi hanno detto financo “ti metteremo sotto sale”. Io la critica per loro la conservo e ce l’ho”. Diciamo allora che col tempo questa critica feroce che è costata alla Cristallo – a suo dire – addirittura delle minacce si è trasformata in qualcosa di più costruttivo, qualcosa che somiglia più ad una voglia di “aprire il Partito” (chissà?) per entrarci dentro. I tempi cambiano, le idee pure e anche le “correnti” …