“No al lockdown nazionale, anzi pensiamo a riaprire i ristoranti la sera”. Sileri non è Speranza
“No al lockdown nazionale“: il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri è in controtendenza rispetto al ministro Speranza e agli esperti che chiedono un nuovo giro di vite. Intervistato da Rainews24, Sileri chiarisce che sarà invece opportuno, laddove le circostanze lo richiedano, pensare a chiusure e zone rosse localizzate. Ma non un nuovo confinamento per tutto il Paese, come accadde un anno fa. “Io sono anche favorevole a pensare di riaprire i ristoranti alla sera – aggiunge Sileri – e se non lo possiamo ancora fare, ritengo che possiamo almeno iniziare a programmarlo”.
Sileri contrario al lockdown: “Servono misure chirurgiche”
“Servono misure chirurgiche laddove corre di più il virus. Il monitoraggio con le regioni a questo mira”, chiarisce il sottosegretario alla Salute. “La terza ondata che stiamo vivendo – aggiunge – è stata ritardata grazie alle misure severe del periodo natalizio e a quelle nelle zone in cui il virus corre di più. Abbiamo una variabile positiva a nostro favore ora: andare avanti con le vaccinazioni. Non siamo partiti con il piede giusto, ma negli ultimi giorni si è recuperato”. Insomma, per Sileri il quadro non è così negativo come lo dipingono Comitato tecnico-scientifico e Speranza.
“Avanti con le vaccinazioni e vedremo la luce in fondo al tunnel”
Sì, è vero che “la variante inglese tende a circolare con maggiore frequenza tra i più giovani – prosegue Sileri – ma nel momento in cui abbiamo protetto gli anziani, una circolazione tollerabile tra i più giovani impedisce di andare in ospedale con una malattia più grave. Ha ragione il ministro Di Maio a dire che siamo all’ultimo sforzo: la combinazione di chiusure dove il virus cresce di più e le vaccinazioni crescenti per pochissime settimane consentirà di vedere la luce in fondo al tunnel”, conclude Sileri.
Salvini: “Lockdown nazionale sarebbe punitivo”
A quanto pare Draghi intende modificare il Dpcm (in vigore da soli tre giorni) con nuovi divieti e chiusure, compresa la possibilità di spedire il Paese in lockdown durante i fine settimana, come è stato sotto Natale con il governo Conte bis. Nella variopinta maggioranza che sostiene l’esecutivo la Lega è contraria a un ritorno al lockdown senza la possibilità di vaccinare a tappeto la popolazione. “Il lockdown nazionale? Per me sarebbe punitivo, sono favorevole a intervenire dove la situazione è a rischio”, ribadisce Matteo Salvini.