Mare Jonio, la procura di Ragusa: “125mila euro per il trasbordo di migranti, il ruolo di Luca Casarini”
L’inchiesta della procura di Ragusa ha fatto tornare nelle ultime ore al centro dell’attenzione un’altra emergenza, quella dei migranti. Secondo la Procura, la nave Mare Jonio operante per l’ong Mediterranea Saving Humans avrebbe ricevuto un’ingente somma di denaro per trasbordare migranti dalla motonave Maersk Etienne. Si tratta di 4.600 euro a migrante che, moltiplicati per le 27 persone che sono state trasportate, fa in totale 125mila euro.
Le 27 persone sono state soccorse dalla motonave danese il 5 agosto 2020 su disposizione di Malta in attesa di un porto sicuro, che però non è stato assegnato. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’11 settembre i migranti trasbordano sulla Mare Jonio in seguito a un accordo commerciale che prevede il versamento di 125mila euro da parte dei danesi alla Mare Jonio. Il giorno dopo la nave approda a Pozzallo, secondo gli inquirenti commettendo un altro illecito: “Il trasbordo era apparentemente giustificato da una situazione emergenziale di natura sanitaria, documentato da un report medico del team di soccorritori che si era imbarcato illegittimamente sul rimorchiatore” afferma il procuratore a capo dell’inchiesta.
Le accuse mosse dalla Procura sono basate su “intercettazioni telefoniche, indagini finanziare e riscontri documentali”. In questione ci sarebbe proprio un “accordo di natura commerciale tra le società armatrici delle due navi” per “il servizio reso da Mare Jonio”, dichiara il procuratore di Ragusa Fabio D’Anna. Ad aver agito in relazione a un interesse economico sarebbero l’ex disobbediente Luca Casarini, il capo missione Beppe Caccia, il regista Alessandro Metz e il comandante Pietro Marrone, il quale si trovava al timone della Mare Jonio al momento del trasbordo. Nel frattempo la società umanitaria Mediterranea Saving Humans, società incaricata alla gestione del rimorchiatore, non ci sta e dichiara: “Macchina del fango, le accuse si scioglieranno come neve al sole”. Gli indagati saranno chiamati a difendersi dalle accuse di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, reato aggravato dallo scopo di profitto e di violazione alle norme del Codice di Navigazione.