Il terrore sul treno delle 18:23: preso il branco di rapinatori di pendolari e studenti
Dopo mesi di terrore è stato finalmente preso il branco che aveva messo a segno ben 17 colpi sul treno Lodi-Saronno delle 18.23.
I componenti del gruppo, sei ragazzi sui 20 anni, prima sceglievano la loro vittima, solitamente coetanea, e una volta circondata la aggredivano e derubavano portandole via telefoni e tablet. Con viaggiatori più adulti il branco preferiva ricorrere allo scippo nudo e crudo. Almeno sei i mesi di aggressioni e furti, dallo scorso giugno a dicembre.
Preso il branco del treno
Come riportato dal Corriere, inizialmente erano stati presi di mira gli autobus dei pendolari della Paullese, in seguito la banda aveva preferito indirizzarsi sui treni della suburbana. Il gruppetto era solito ritrovarsi alla stazione ferroviaria di Lodi quasi ogni sera puntualmente alle 18. A volte “lavoravano” sui treni, altre nelle stazioni del Lodigiano e Sudmilano fino alla città. Le vittime predestinate erano i viaggiatori solitari, poco importava che fossero pendolari oppure studenti. Diciassette le rapine messe a segno, delle quali alcune con estorsione.
Sulle loro tracce la squadra mobile di Lodi e i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese che hanno lavorato unendo le forze. I furti potrebbero essere però molti di più, qualcuno potrebbe infatti aver preferito non recarsi alle forze dell’ordine a denunciare quanto subito per paura di ripercussioni. Lo scorso anno i carabinieri di Paullo erano riusciti a individuare tre dei ragazzi che avevano rapinato alcuni studenti a bordo dei bus della Paullese. Questi, una volta presi e denunciati avevano deciso di cambiare strategia e dopo essersi uniti ad altri coetanei avevano iniziato a interessarsi ai treni.
La scelta delle vittime
Il piano scattava alla chiusura delle porte: esattamente alle 18.23. Da quel momento la banda di delinquenti iniziava ad andare avanti e indietro per i vagoni scegliendo la vittima. Il poveretto veniva quindi circondato e con la forza costretto a consegnare al branco i soldi, il telefono e il tablet. Spesso il malcapitato veniva anche minacciato, in qualche caso pure schiaffeggiato o spinto, e seguito dal gruppo per qualche minuto, giusto per fargli ancora più paura. Forti del fatto che ragazzi come loro, magari per paura o vergogna, non sarebbero andati a denunciare quanto avvenuto sul treno. Questo era quanto poteva accadere a una vittima loro coetanea. Discorso diverso invece se si trattava di un adulto. In quel caso i sei ricorrevano allo scippo strappando borse, computer o altro. Pochi i contanti che il gruppetto riusciva a estorcere, solitamente non più di 20 o 50 euro. Difficile infatti trovare un pendolare o uno studente che si muove con parecchi soldi.
Sei giovani in manette
A un certo punto i militari e la polizia si sono accorti di cercare gli stessi malviventi e hanno quindi deciso di aiutarsi a vicenda e seguire una sola indagine in carico alla procura di Lodi. Circa sei i mesi in cui sono avvenuti furti e aggressioni, iniziati verosimilmente verso giugno dello scorso anno, a fine lockdown, quando i treni e i pullman avevano ricominciato ad avere qualche passeggero in più, fino a dicembre del 2020. Una volta che sono stati raccolti abbastanza elementi ed è stata chiusa l’indagine, il gip del Tribunale di Lodi ha firmato l’arresto dei sei ladruncoli più o meno ventenni. Tra le prove in mano agli inquirenti anche dei video ripresi dalle telecamere di sicurezza presenti nelle stazioni del Lodigiano e del Sudmilano. In manette sono finiti tre ventenni, un 21enne, un 19enne e un 25enne. Tre sono italiani e tre sono invece stranieri ma residenti in Italia da anni. Cinque di loro sono del Lodigiano e uno solo di Pieve Emanuele. Tutti sembra abbiano precedenti penali e siano senza lavoro, ovviamnete se si esclude la loro occupazione serale a bordo del treno.